I movimenti per la denuclearizzazione e per dire stop al nucleare civile e militare.
I
movimenti per la denuclearizzazione e per dire stop al nucleare civile e
militare.
Di Laura Tussi
Importante espressione dell’impegno
pacifista negli anni che vanno dal 1980 in poi fu certamente il movimento per
la denuclearizzazione dei comuni collegato alle campagne internazionali in
atto.
Questo
movimento mirava a sollecitare l’impegno per la pace degli enti locali
Il primo comune a dichiararsi zona
denuclearizzata in Italia era il Comune di Robassomero vicino a Torino il 17
novembre del 1981: zona denuclearizzata o nuclear
free zone è una parte di territorio dove è vietato costruire, installare,
far transitare armi nucleari.
E' l’idea delle zone denuclearizzate che
emerge in Europa negli anni ‘50 del novecento, anni tormentati dall’incubo
atomico, in piena guerra fredda.
La denuclearizzazione come
atto estremo di pace
Tante le proposte di gruppi locali del
mondo pacifista e di movimenti popolari.
In Australia il primo esempio di città
denuclearizzata. Qui il movimento antinucleare in quegli anni è riuscito a
ottenere dal governo lo stop alle vendite di uranio alla Francia contro gli
esperimenti nucleari nel Pacifico.
Molto attivo sulla
denuclearizzazione il pacifismo di varie nazioni
In Giappone oltre alle città
denuclearizzate vengono istituite anche fabbriche, scuole, università.
In Irlanda la metà del territorio è
stata via via dichiarata zona denuclearizzata dagli enti locali.
La diffusione del
movimento per la denuclearizzazione
Il movimento per la denuclearizzazione è
stato presente così con varie intensità in altri paesi come l’Inghilterra, la
Spagna, la Nuova Zelanda.
Denuclearizzate si sono dichiarate città
come Londra, Madrid, Dublino, Amsterdam.
Anche in Italia il
movimento per la denuclearizzazione del territorio si diffuse a partire dagli
anni '80 del novecento
Denuclearizzate sono state dichiarate la
Valle d’Aosta, le province di Trento, Perugia, Parma e alcune grandi città come
Bologna, Urbino, Pavia assieme a tanti altri piccoli centri. Molto attivo anche
il movimento che si è sviluppato per la denuclearizzazione di Firenze.
All’epoca si registra anche la posizione
della commissione pace e disarmo delle chiese evangeliche, metodiste e valdesi
che ha proposto di dichiarare zone denuclearizzate i propri siti di culto.
Abolizione del nucleare:
forte atto avverso al riarmo e alla guerra
Le dichiarazioni di zona denuclearizzata
avevano ovviamente un valore solo simbolico, non giuridico. Moltissimo invece
era il valore e il significato a livello politico e di orientamento delle
istituzioni locali e delle comunità a perseguire impegni di pace a tutti i
livelli. Una scelta di campo, un atto di pace che diviene un messaggio nonviolento
e disarmista contro la corsa al riarmo e alla guerra.
Il
gravissimo problema delle scorie nucleari e radioattive
Ma il problema più ingente e urgente e
di una immane gravità è che l’industria nucleare non sa cosa fare dei rifiuti
nucleari e quindi radioattivi.
Le
scorie nucleari possono restare attive e radioattive fino a 200mila anni
Il nucleare civile non è una soluzione
per i cambiamenti climatici, ma una cinica scommessa dell’industria nucleare di
salvare se stessa. Il nostro deve essere un NO, uno stop e un basta a tutti i
costi e chiaro anche al nucleare civile.
Purtroppo non è questa la posizione
anche del Vaticano che ha accusato chi è contro il nucleare civile di
pregiudizio ideologico.
Quanto è ironica una tale affermazione
per una chiesa ad esempio che è così tanto a favore della vita.
Per
un ecosistema planetario libero dal nucleare
Davanti a una tale gravissima situazione
chiediamo un’Italia libera dal nucleare e un pianeta libero dal nucleare.
Ricordiamoci
che abbiamo sul nostro territorio almeno 90 bombe e testate nucleari
Nel nostro territorio oltre a bombe e
testate nucleari sono stanziate un’infinità di sottomarini atomici che
attraccano nei nostri porti, spesso civili, come nel porto di Pozzuoli dove ne
passano un centinaio all’anno.
In varie leggi di iniziativa popolare si
chiede che il territorio della Repubblica italiana, compreso lo spazio aereo,
il sottosuolo e le acque territoriali, siano ufficialmente dichiarate zona
libera dalle armi nucleari. È il minimo che si può chiedere e su cui si possono
trovare delle larghe convergenze come la Grecia ha già fatto.
Le leggi di iniziativa
popolare devono servire a far prendere provvedimenti per la denuclearizzazione
Ci si augurava che le leggi di
iniziativa popolare di qualche anno fa servissero a far discutere i cittadini
su un tema così grave e chiediamo inoltre di proclamare che non solo l’uso, ma
la bomba in sé è un pericolo mortale e gravissimo. Come è sancito dal trattato
ONU. Il Trattato di proibizione delle armi nucleari TPAN/TPNW tristemente non
ratificato dal nostro Paese e nemmeno da tutte le nazioni sotto il controllo
NATO.
La
minaccia nucleare
Il ragionamento semplice è che l'universo
nella sua infinità ha impiegato oltre 4 miliardi di anni per preparare questa
splendida navicella spaziale che è la terra. L’uomo può distruggere tutto
questo nel giro di un pomeriggio. Non è questo il supremo odio, la suprema
colpa? La suprema manifestazione della tracotanza umana è la tentazione di
essere onnipotente?
Le
bombe nucleari sono un immane pericolo nella società moderna perché sono alla
base della violenza
Il nucleare è alla base di ogni violenza
che è data dalla nostra intenzione di utilizzare la bomba atomica.
Una volta accettato questo, qualsiasi
altro male è, al confronto, un male minore.
Fino a quando non ci poniamo di fronte
al problema del nostro consenso all’utilizzo delle armi nucleari, non sussiste
speranza di un miglioramento generalizzato della moralità e soprattutto
dell'etica laica e pubblica che è condannata al fallimento.
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