Esiste un'alternativa agli sgomberi degli spazi occupati





Una sentenza del Consiglio di stato è intervenuta in un contenzioso tra Comune e soggetto privato ritenendo che gli interventi  di quest'ultimo su un immobile di proprietà pubblica fossero migliorativi rispetto alla situazione precedente e invitando cosi' lo stesso ente locale a riconoscere la bontà della iniziativa.

Prendiamo quindi atto di questa sentenza per ricordare al Sindaco Filippeschi e a chi dirige la Provincia di Pisa che esistono sempre dei margini di trattativa se la volontà politica è quella di trovare un accordo nell'interesse pubblico.

Lasciare alla incuria e all'abbandono degli immobili di proprietà pubblica è sicuramente sbagliato, innegabile che questi immobili senza interventi manutentivi e non utilizzati  finiscano anche con il perdere valore, a farne le spese è la cittadinanza visto che si tratta di immobili pubblici.

Gli occupanti di Via Garibaldi non si sono limitate ad occupare ma hanno recuperato un'area dove in questi anni erano stati accumulati detriti e sporcizia, sono intervenute per salvaguardare l'immobile restituendolo ad uso sociale.

Le occupanti della Limonaia hanno chiesto un tavolo per confrontare la perizia dell'amm Provinciale perché è lecito dubitare del fatto che un locale sia dichiarato inagibile solo al momento della occupazione quando fino a pochi anni prima era regolarmente utilizzato per mostre ed iniziative pubbliche.

Le due occupazioni ospitano attività che ormai il Pubblico non intende piu' garantire, offrono servizi alla cittadinanza e rappresentano esperienze sociali ragguardevoli

Crediamo che esistano concrete possibilità per avviare una trattativa con le due occupazioni e costruire un accordo, del resto in molte altre città  anche amministrate dal Pd esistono intese e relazioni tra spazi occupati e amministrazioni pubbliche, non vediamo la ragione per la quale certe relazioni non debbano esistere anche Pisa.

Come delegati\e sindacali auspichiamo che prevalga non la logica repressiva e securitaria ma quella del dialogo e del confronto



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