Assemblea\ presidio solo pochi giorni fa davanti all'ingresso Partenze del Galilei. Ad organizzare l'iniziativa il sindacato Generale di Base di Pisa e Sgb dell'appalto CFT.
Rinviamo anche al video del presidio scaricabile dalla pagina FB
del sindacato Sgb di Pisa https://www.facebook.com/Sindacato-Generale-di-Base-SGB-PISA-1748941978504241/?ref=bookmarks
Aeroporto Galilei: presentato il progetto di ampliamento
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All'indomani del presidio due notizie importanti
- il 25 % delle quote di Corporacion America Italia (socio di maggioranza del
Galilei e dello scalo di Peretola) è stato acquistato a Investment Corporation of
Dubai che fa riferimento direttamente allo sceicco del Dubai. Questo signore non è certo un personaggio sconosciuto a Pisa, ogni anno organizza all'ippodromo di Pisa una gara di corse facendo arrivare i suoi cavalli direttamente con arei cargo e avendo a disposizione ampie porzioni di quella ancora oggi denominata tenuta presidenziale di S Rossore. Il costo dell'operazione si aggira attorno a 268 miloni di euro e apre le porte a una collaborazione piu' stretta tra compagnie aeree del Golfo e areoporto di Pisa
- A distanza di poche ore dall'acquisto delle quote sono annunciati. grandi lavori allo scalo
pisano: 37 milioni di euro per accogliere, entro il 2021, 6 milioni e
mezzo di passeggeri annui. Eppure gli investimenti con nuova pista,
raddoppio dell'area commerciale, qusi triplicata l'area del terminal,
avvengono mentre Toscana areoporti disdice i contratti di secondo
livello per i suoi dipendenti(quasi 900) per non parlare poi degli
appalti. Ma tra i sostenitori delle grandi opere troviamo anche il presidente della Regione Rossi per il quale la crescita del Galiei necessita di quadruplicare la linea ferroviaria Empoli Montemurlo senza dimenticare quella che definisce la messa in sicurezza dello scalo Fiorentino e del suo potenziamento avversato da tanti cittadini della piana che hanno presentato esposti e dossiers contro la costruzione di una nuova Pisa a Peretola.
E
' evidente, siamo in presenza di un convitato di pietra che vede protagoniste le istituzioni locali e regionali, pur appartenenti a diverse coalizioni politiche, tutte unite nel nome del potenziamento degli scali ma silenti rispetto a quanto accade dentro gli areoporti dove i lavoratori e le lavoratrici vedono minacciati posti di lavoro e sala. Per questo cerchiamo di capire meglio cosa sta succedendo direttamente dai lavoratori del sindacato generale di base
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Intanto cerchiamo di capirci perchè con questa anglofonia rischia
di confondere le idee, handling sono tutti i servizi svolti in
aeroporto per l' assistenza a terra a aerei, inclusi i servizi di
facchinaggio e pulizia. Gran parte degli areoporti avevano nel tempo
esternalizzato queste funzioni con appalti alle cooperative, appalti che
fino ad oggi presentavano clausole sociali a tutela dei posti di
lavoro. Non ci mettevano a riparo da eventuali rischi come la riduzione
delle ore ma dove la presenza sindacale era piu' forte e combattiva nei
cambi di appalto si passava, alle stesse condizioni, da un datore di
lavoro all'altro mantenendo anche gli accordi di secondo livello che
sono parte importante del salario complessivo, tra buoni benzina e buoni
mensa, indennità varie.Per anni l'Italia non ha recepito una ordinanza
comunitaria del 1996, la numero 67, che impone la libera concorrenza nel
settore e cosi' spiana la strada alla proliferazione degli handling con
alcune compagnie non certo attente ai diritti sindacali ben disposte a
dotarsi di una loro struttura autonoma per i servizi di rampa. In questo
modo che accade? Frammentazione degli appalti, rischio che alcune
compagnie non vogliamo farsi carico della forza lavoro presente, mancata
conferma dei precari stagionali che costituiscono una parte
numericamente rilevante e con contratti reiterati negli anni,
costituzione di apposite società per la gestione degli handling.
Parliamo di società private visto che nel frattempo Comuni e Regioni
hanno deciso di cedere le loro quote azionarie degli areoporti, società
che possono anche non applicare le clausole sociali. Insomma liberismo
diventa sinonimo di frammentazione della forza lavoro e scarse tutele
per i lavoratori, anzi per gli operai degli scali come li definiamo noi,
i rischi di perdere salario, contratti di secondo livello e gli stessi
posti si fa sempre piu' concreto. Tra pochi mesi scadrà l'appalto Cft e a
quel punto potrebbe accadere di tutto, anche la decisione di Toscana
areoporti handling di affidarsi a un nuovo soggetto senza assorbire i
lavoratori, quasi 100, che oggi operano nello scalo di Pisa. Ma la
situazione è diffusa e molte altre città presentano gli stessi problemi,
cambiano i tempi ma spazi per costruire una grande vertenza nazionale
ci sarebbero tutti...
Non siamo neppure riusciti a costruire una unica assemblea perchè
le segreterie provinciali dei sindacati cosiddetti rappresentativi non
vogliono l'unità dei lavoratori ma solo conservare il monopolio della
rappresentanza, per fortuna riusciamo almeno a dialogare con gli
iscritti della cgil che mostrano ben altra sensibilità dei loro vertici
Una scelta dettata dalla volontà di comunicare i pericoli derivanti
dalle liberalizzazioni ma anche il risultato delle miopie sindacali
perchè la stanza per le assemblee di Toscana areoporti non viene
concessa al sindacato di base, almeno a SGB
Il contratto nazionale multiservizi, quello applicato da sempre
visto che è piu' conveniente per Toscana areoporti ma non certo per i
lavoratori, prevede all'art 21 la erogazione della quattordicesima nel
mese di Luglio, quest' anno Cft ha posticipato di un mese la erogazione
con il comprensibile incazzamento dei lavoratori che su questi soldi
avevano fatto affidamento. Ci sono state iniziative spontanee ma poi
tutto è rientrato, noi pensiamo che questi soldi debbano essere dati
entro il 10 Agosto , ci meraviglia di essere i soli a chiedere il
rispetto di un contratto nazionale che non abbiamo neppure siglato.
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Ma la vera preoccupazione è data da altro ossia dal fatto che il
futuro non riserva certezze, già l'ultimo appalto è stato al ribasso
tanto è vero che nel 2018 rispetto al 2017 ci sono meno lavoratori
stagionali nonostante la crescita dei passeggeri. La responsabilità non è
soltanto di Cft ma anzi e soprattutto di Toscana areoporti. Nei giorni
scorsi si è dimessa anche la rappresentante nel cda nominata dalla
vecchia giunta del Pd, ebbene da questa signora, ex assessora alla casa
al comune di Pisa, non è arrivata una sola parola sull'operato di
Toscana areoporti, le sue dimissioni sarebbero dettate solo dalle
divergenze con la nuova amministrazione leghista. Ma i lavoratori? La
gestione di Toscana areoporti? Va tutto bene per il Pd ? Non
una parola è stata spesa su questa vertenza , i lavoratori degli appalti
sono per loro invisibili
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