La depressione? Malattia di classe che colpisce le classi meno abbienti

Partiamo dai dati statistici, un report, a cura dell'Istat, lungo ma di facile lettura  e reperibile anche in rete:http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato3199512.pdf

E' bene fin dall'inizio liberare il campo da ogni equivoco in cui il provocatorio, ma veritiero, titolo potrebbe trascinare i lettori.

Non pensiamo, come qualche indiano metropolitano degli anni settanta, che i pazzi siano una categoria rivoluzionaria (rimandiamo alla risposta di Basaglia in un convegno di 40 anni contro i manicomi) ma in pochi stanno indagando sull'aumento di disturbi psiciatrici, sulle origini e le cause di un fenomeno che riguarda sempre piu' le classi sociali meno abbienti

La depressione colpisce duramente sempre piu' uomini e donne, è il frutto di disagi e instabilità sociale\economico, resta il disturbo mentale più diffuso nel nostro paese con un numero imprecisato che supera comunque 2,8 milioni, oltre il doppio di quanti erano stati censiti meno di 10 anni fa.

Quasi il 6% della popolazione con età superiore ai 15 anni subisce i danni della depressione che colpisce soprattutto chi ha bassa scolarizzazione, i disoccupati di lungo corso, gli anziani esclusi dal contesto sociale, colpisce meno i giovani, se confrontiamo i dati con gli altri paesi europei, tra i quali tuttavia aumenta il consumo di droghe (tra le quali l'eroina).

La dipendenza è solo una delle cause, non la causa, della depressione il cui aumento è connesso alle problematiche sociali ed economiche, all'assenza di lavoro, di reddito, di inserimento e valorizzazione dell'individuo nel contesto sociale, alle inefficienze del sistema sanitario e scolastico (a forza di tagliare fondi ..)

Depressione e ansia colpiscono poi i luoghi di lavoro e sono causa di numerosi giorni di assenza, frutto della esasperata competizione ormai diffusa nel settore privato e in quello pubblico, il malessere organizzativo è sempre piu' tangibile e con esso aumentano i problemi psichiatrici molti dei quali non sono certificati come tali per paura, pudore e spesso anche per incomprensione di quanti ne sono colpiti. Un paese sempre piu' depresso economicamente e culturalmente non poteva che alimentare la spirale del consumo di psicofarmaci o cadere in sindromi depressive alimentate dalla miseria e dalla devastazione sociale provocata dall'austerità

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