OMBRE SUI RIDERS

Per i riders non si annunciano cambiamenti sostanziali che migliorino la loro condizione di vita e di lavoro, infatti la flessibilità di orario viene demandata ad accordi tra le parti, sappiamo bene che sindacati complici  sono sempre ben disposti ad accordare deroghe e condizioni favorevoli solo alle aziende .

Sono questi i contenuti dell'accordo sottoscritto il 18 luglio da Confetra, Fedit, Assologistica, Federspedi, Confartigianato trasporti, Fita-Cna, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti nell’ambito del Ccnl logistica , un accordo che qualcosa di positivo presenta considerando i fattorini della Gig economy come subordinati al contrario di quanto accade oggi soprattutto dopo le sentenze di Milano e Torino  
Ma questo accordo  lascia ai padroni un margine troppo ampio di discrezionalità per quanto il contratto subordinato preveda trattamenti migliori delle partite iva .

Leggendo l'intesa troviamo altri aspetti contraddittori come l'assenza di indennità di trasferta per il rider e un parametro retributivo che cambia a seconda del mezzo di trasporto (cicli, motocicli e ciclomotori) utilizzato.

Poi anche in materia di orari con una semplice lettera alle organizzazioni firmatarie per comunicare il rispetto da parte aziendale dell'orario minimo di impiego con una media settimanale estendibile fino a 48 ore e la introduzione di troppe clausole elastiche per gestire gli orari ridotti.

Ancora una volta si rimandano troppe decisioni alla contrattazione di secondo livello proprio per aggirare con accordi aziendali a perdere le normative che limitano il ricorso alla flessibilità di orari e delle modalità di impiego ma questa contraddizione scaturisce dagli accordi nazionali sul modello contrattuale che ormai ingabbiano i contratti nazionali permettendo ai padroni il ricorso alle deroghe sfavorevoli per lavoratrici e lavoratori

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