Difendiamo i diritti sociali

La manovra di bilancio della Inghilterra laburista non è rivoluzionaria ma solo riformatrice, aumenta le tassazioni ai capitali e investe in sanità e istruzione.



Parliamo di un paese la cui politica estera è guerrafondaia, un paese colonialista che in questi anni ha accresciuto esponenzialmente le spese militari.

Ma bisogna cogliere tuttavia la profonda differenza tra la manovra di Bilancio inglese e quella italiana, i laburisti decidono ad esempio di accrescere le tasse per le imprese per avere le risorse necessarie a sostenere sanità ed istruzione e per adottare un salario minimo.

Da troppi anni abbiamo dimenticato i diritti sociali che dovrebbero essere invece la base di un programma minimo con il quale proporre una alternativa reale a un fisco diseguale e alla precarietà del lavoro.

 I diritti sociali dovrebbero essere il fondamento di una società giusta e inclusiva consentendo a ciascuno di essere trattato in modo equo senza discriminazione alcuna riducendo al massimo le disuguaglianze. 

Ma per tutelare i diritti sociali lo stato deve salvaguardare l’istruzione, l’assistenza sanitaria, la casa, l’occupazione, la previdenza sociale e l’accesso alla cultura, senza i quali non sarà possibile costruire una società della cura basata sull'equità. 

I diritti sociali garantivano un tempo l’accesso a un’istruzione di qualità, all’assistenza sanitaria, a un alloggio sicuro, a un’occupazione equa con contratti dignitosi e non precari o part time salvaguardando il potere di acquisto di salari e pensioni. 

Solo promuovendo la coesione sociale e riducendo le disuguaglianze, i diritti sociali potranno creare una comunità armoniosa e prospera per tutti.

Rinviamo ad un articolo di Mario Pomini assai interessante

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/21/manovra-finanziaria-uk-sanita-italia-addio-stato-sociale/7774484/

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