Una riflessione sulla manifestazione del 30 Novembre a Roma

 

Continua il criminale genocidio del Popolo Palestinese da parte dell’entità sionista e dell’imperialismo yankee, è cominciata l’invasione del Libano e continuano i bombardamenti sulla Siria, tutto questo con l’appoggio incondizionato dell’occidente, Italia compresa.



Nonostante il genocidio in corso, oltre 50.000 morti, i due obiettivi dei sionisti e dell’imperialismo statunitense: la liberazione degli “ostaggi” e la distruzione della Resistenza Palestinese, ad oggi non sono stati raggiunti. La Resistenza e tutto il Popolo Palestinese stanno dimostrando il loro valore e riescono a causare all’esercito sionista grandi perdite e a rallentare se non sconfiggere tutti i tentativi di invasione e di repressione.

In Palestina si sta consumando una resistenza non solo all’occupazione coloniale sionista dei territori di Palestina ma anche verso le mire espansionistiche dell’imperialismo occidentale, si sta concretizzando uno scontro di classe tra la popolazione proletaria oppressa e assassinata dall’occupante e la borghesia palestinese complice e asservita al padrone sionista, rappresentata politicamente dall’ANP.

Invitiamo i comunisti e gli antiimperialisti italiani a schierarsi al fianco della Lotta di Liberazione del Popolo Palestinese, alla loro resistenza e alla loro lotta che sono la nostra resistenza e la nostra lotta: solo con la sconfitta del sionismo può nascere lo Stato libero di Palestina.

Riteniamo importante che il sindacalismo di base abbia inserito nella piattaforma dello sciopero generale del 29 novembre la solidarietà al Popolo Palestinese. Il 30 novembre saremo ancora in piazza a Roma a manifestare il nostro appoggio alla Lotta di Liberazione in Palestina, il nostro sostegno alla Resistenza e alla popolazione, il nostro riconoscimento degli obiettivi che la Resistenza si è data, Palestina Libera Dal Fiume Al Mare.

Dobbiamo criticare fortemente le forze che si rifanno al movimento comunista e di classe, che anche in questa occasione, come già avvenuto per il 5 ottobre, contribuiscono alla divisione del movimento, dando supporto alla parte istituzionale dei Palestinesi in Italia indebolendo tutta l’opposizione contro il nemico sionista e imperialista.

Crediamo invece importante, per il riconoscimento della Resistenza e per la sua vittoria sul sionismo, lavorare per avere un’unità d’azione anche con posizioni diversificate, pur nella consapevolezza che la lotta contro la borghesia palestinese non si debba fermare fino alla vittoria.

Per una Palestina libera. Per una Palestina Rossa.

 

UNIONE DI LOTTA PER IL PARTITO COMUNISTA (ULPC)

www.unionedilotta.wordpress.it     ulpc@autoproduzioni.net

 

Essere radicali, nel senso di andare alla radice del problema! Il problema è il regime capitalista, la soluzione è la trasformazione dell'attuale formazione economico-sociale nel sistema sociale che cancella sfruttamento e oppressione. Per questo, c'è bisogno dei comunisti organizzati in grado di trasformare le lotte di difesa, di resistenza, rivendicative, in lotta per il socialismo.

Unione di Lotta per il Partito Comunista propone a comunisti e comuniste, alle avanguardie nei luoghi di lavoro, agli operai avanzati e agli studenti impegnati nella lotta di classe, un percorso/processo/progetto per costruire l'Organizzazione oggi, come base e condizione per la ricostruzione del Partito. Un lavoro complesso e difficile, per spezzare ogni logica settaria, divisiva, localistica, per spazzare la frantumazione del movimento comunista nel nostro paese.

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