Educazione: tra etica e politica
Educazione: tra etica e politica
di Laura Tussi
Educazione alla cittadinanza: costruzione e creazione di donne e uomini alla ricerca di senso.
L’etica dà sostegno a quell’impulso di trasformazione proprio della permanente ricerca del senso della vita
Nella prospettiva di ricerca nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza
attiva e globale ci schieriamo chiaramente a favore di un cambiamento sociale
umanizzante e umanizzatore, nella misura in cui è costruzione e creazione e
sforzo di donne e uomini alla ricerca di senso e di vita piena.
Questo implica il contrapporre la logica del modello neoliberista
predominante e di fascismo e qualunquismo antiegualitari, centrati sul mercato
e la mercificazione del soggetto e il consenso, al consolidamento di un’etica
centrata sulla persona umana, che significa assumere in toto le
implicazioni etiche dalle quali deriva il carattere politico dell’educazione
alla cittadinanza.
Per la filosofia, il pensiero occidentale dei greci appare come il primo ad
aver pensato in maniera sistematica l’etica e le sue relazioni con l’educazione
di per sé.
La morale è sempre esistita nelle collettività umane, nella misura in cui
una persona che si relaziona con un’altra assume un determinato comportamento
considerato buono o cattivo.
L’etica, invece, intesa come una riflessione critica sulla morale sorge a
posteriori, come prodotto della teorizzazione filosofica sull’ideale della vita
umana, che si manifesterebbe attraverso il comportamento degli esseri umani.
L’etica e la morale non possono ridursi all’ambito intimo della soggettività
individuale, ma sono in relazione all’insieme del corpo sociale, ossia alla
società e all’epoca in cui viviamo.
L’affermazione e il mantenimento, la costruzione e l’esplicitazione e la
comunicazione di principi e valori etici significano una creazione umana che
sostiene e rende possibile la vita in comune in quanto genere umano.
In questo modo, mentre la morale contribuisce all’adattamento rispetto alle
condizioni storiche date, l’etica attribuisce sostegno a quell’impulso di
trasformazione proprio della permanente ricerca del senso della vita.
L’etica implica l’affermazione di una prospettiva che punta al
conseguimento delle finalità più fondamentali: dalla realizzazione di una vita
buona, al conseguimento della perfezione in ogni ambito, alla ricerca della
felicità.
L’etica funziona da punto di riferimento per gli esseri umani che vivono in
società, in modo da permettere a questa società di diventare un giorno più
umana. E’ qui la base delle relazioni tra etica e educazione, intese come
formazione integrale della persona per il pieno sviluppo delle proprie
capacità. L’esigenza etica nell’essere umano ha a che vedere con una serie di
tensioni e contraddizioni.
Queste contraddizioni ci porteranno ad affermarci e a confrontarci e a
ricercare un senso lungo il corso della nostra vita sia per adattarci alla
società in cui viviamo sia per trasformarla.
Nella costruzione di questo processo sorgono tanto l’educazione quanto la
politica.
In tal modo, l’educazione e la politica divengono mezzi in funzione dei
fini etici che perseguiamo.
Questi mirano a dare un senso alla nostra vita e alla storia che ci spetta
realizzare individualmente e collettivamente. L’affermazione dell’etica non è
nemmeno un fine di per sé stessa bensì un motore teleologico identificato in
un’aspirazione utopica con un senso storico.
Utopia e realtà diventano quindi poli dinamici del nostro agire nella
storia, tra i quali le nostre certezze e i nostri dubbi si agitano nella
ricerca di una coerenza rispetto all’arte di saper vivere, ricerca che troverà
le sue vie di realizzazione nell’educazione e nella politica.
In questo contesto, l’educazione gioca un ruolo decisivo come fattore di
socializzazione, di trasmissione di regole morali, e fattori etici, ma anche
nella costruzione di identità nella formazione dell’autonomia, nella
costruzione di capacità trasformatrici, nella formazione di ideali.
Senza etica, l’educazione non è un mezzo né sostentamento. Educazione può
essere vista solo nel quadro del senso dell’esistenza umana e della ricerca
della sua realizzazione nella storia, come strumento fondamentale per
esercitare l’arte del vivere bene, come destino e come possibilità, come
imperativo e come progetto.
Ma l’essere umano secondo la celebre definizione di Aristotele è
essenzialmente un 'animale politico', che si realizza pienamente solo nella
collettività, come cittadino della Polis.
La politica grazie all’educazione può quindi essere vissuta come
espressione ed esercizio della libertà della convivenza tra le persone,
promuovendo condizioni di felicità per tutti, in una società intesa con
principi etici come la responsabilità, l’autonomia, la coscienza dei bisogni
comuni, la ricerca della coerenza, la giustizia, l’uguaglianza, il rispetto per
i diritti economici, sociali, culturali e ambientali di tutte le donne e di
tutti gli uomini di ogni età e gruppo etnico.
Commenti
Posta un commento