Diminuisce ancora il potere di contrattazione nelle Funzioni locali
Se le relazioni sindacali annullano il potere di contrattazione
Nella bozza del CCNL Enti locali novità inquietanti
Negli anni la contrattazione sindacale è stata progressivamente svuotata delle sue prerogative e la bozza del nuovo CCNL Funzioni locali introduce novità che limiteranno il potere contrattuale effettivo con le materie dirimenti oggetto di informazione e di sterile consultazione che poi si tradurrà in farsa democratica per lasciare le Amministrazioni libere di agire sulla pelle della forza lavoro.
Siamo in presenza di un passaggio involutivo ulteriore, quello di trasformare la contrattazione di secondo livello nella mera applicazione di un contratto nel quale le materie da contrattare si ridurranno al fondo della produttività escludendo a priori i processi organizzativi e decisionali, non ci sarà alcun potere di veto da parte sindacale.
Le Rsu dovranno essere parte attiva nella armonizzazione tra la vita personale e le esigenze di lavoro, si concedono le delegazioni trattanti on line come grande conquista al fine di limitare i tempi dedicati alle attività sindacale. Non ci sono obblighi di percorsi formativi per il personale con un budget minimo dedicato al capitolo formazione, non esiste reale possibilità di incidere sulle mobilità, sulle dotazioni organiche, sui processi organizzativi che poi determinano anche la qualità della vita e del lavoro.
L'impianto contrattuale assegna spazi maggiori alla informazione preventiva che poi si traduce nel passaggio formale di decisioni assunte dalle Amministrazioni che dovranno essere recepite dal sindacato e a cui spetterà solo lo sterile compito di evidenziare qualche obiezione di forma senza mai incidere nella sostanza.
E le materie della cosiddetta gestione associata non riguarderanno gli aspetti organizzativi ma solo le politiche degli orari, la possibilità di accrescere il fondo del lavoro straordinario (manca il personale ma invece di assumerlo ricorreranno alle prestazioni oltre le 36 ore settimanali) . Da anni ormai, a colpi di decreti legge, hanno impoverito la stessa contrattazione sindacale, le organizzazioni firmatarie di contratto non hanno mai mosso obiezioni sostanziali a questi processi e si sono limitate a recepirle pensando di concertare processi decisionali che invece subiscono passivamente.
Per fare alcuni esempi pratici la programmazione del fabbisogno di personale, e quindi i piani occupazionali, saranno solo oggetto di informazione senza alcun obbligo di confronto reale con la parte sindacale.
A mero discapito delle RSU saranno implementate le competenze dell’organismo paritetico per l’innovazione che poi è l'ennesimo organismo formato con i sindacati firmatari di contratto a prescindere dalla loro reale rappresentatività a livello di Ente
In futuro i contratti decentrati potranno intervenire solo per circoscrivere i turni di reperibilità per un arco temporale trimestrale o sulla durata della pausa per la fruizione del buono pasto che ovviamente resta fermo ai miseri 7 euro con i quali si fa colazione o si acquista una bottiglia di acqua e un tramezzino. Manco sull'importo del buono pasto non ci sono iniziative per restituire dignità al ticket.
Sulla contrattazione di secondo livello, e quindi sul fondo della produttività di tutto il personale, scaricheranno gli oneri derivanti dal pagamento delle EQ e altri istituti contrattuali il cui importo potrà variare, pur nei limiti previsti dal contratto nazionale, scatenando l'ennesima battaglia tra poveri.
Si distribuiscono poi i classici contentini come stabilire entro aprile l'inizio delle trattative quando sappiamo che passeranno mesi per avere contezza sui fondi a disposizione, almeno la parte variabile aggiunta dalle amministrazioni in base agli obiettivi e agli indirizzi che le Amministrazioni offriranno alle Rsu.
Le assemblee sindacali potranno essere effettuate anche con modalità telematiche ma con durata massima di 3 ore, nel migliore dei casi questo tempo sarà calcolato ai fini della erogazione del buono pasto
Quanto emerge dalla bozza del CCNL Funzioni locali dimostra che non solo diminuisce il potere di contrattazione reale ma le RSU diventano i passacarte dei sindacati firmatari di contratto il che stride con i più elementari poteri democratici e di contrattazione
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