E' rinata la Democrazia Cristiana.....



da www.resistenze.org - di Tiziano Tussi
 
Oramai a risultati certi per le elezioni europee possiamo cercare di dire qualcosa mentre si aggiungono i risultati delle elezioni locali, che aggiungono, mi pare, tre dati significativi: 1) le città non sono preda facile per la Lega ed il centro destra; 2) le liste di estrema destra, così come a livello nazionale, non fanno presa e si sono rivelate esiziali, insomma dei fascisti puri il "sistema Italia" non ne sente il bisogno; 3) l'affluenza alle urne per le elezioni locali è stata ben più alta delle europee. Passiamo dal 55% circa per quest'ultime a un 10-15% in più per le amministrative locali. Anche queste evidenze vogliono certo dire qualcosa.

Ciò che appare chiaro, anche dopo la conferenza stampa di lunedì 27 maggio del vincitore in assoluto, Matteo Salvini, è che la Democrazia Cristiana, che governò l'Italia, con governi di vario colore, per circa 45 anni, è rinata. Con la faccia improbabile di un leghista puro, che dall'inizio della sua carriera si è via via trasformato in un politico navigato e democristiano. Certo nel suo dire vi sono ancora asperità e alzate di tono, ma imparerà presto a tralasciare, a mettere da pare, anche quelle poche. In fondo lui già funziona bene così. Un politico che si mostra alle folle gaudenti con il rosario in mano, snocciolando santi di ogni tipo, e vince con una marea di voti, pare proprio inarrestabile.

Del resto davanti aveva nessuno. Non il M5S, che si è dimostrato quello che veramente è: una pappa frolla, una burrata pugliese, un niente a livello politico centrale e locale. Non il PD, che ha recuperato qualche punto in percentuale, incamerando però parti di coloro che se ne erano andati, ma rimanendo comunque asfittico per ogni tipo di possibilità di coalizione di governo. Non si può governare con il 22%. Non il resto del centro destra che oramai Salvini governa a suo piacimento e che è completamente prono al suo ricatto dei due forni - al governo con M5S e localmente con il resto del centro destra.

Quest'ultimo non può neppure immaginare di tagliere i fili che lo legano al novello democristiano. Non può farlo Forza Italia - Berlusconi lo chiamiamo fuori, politicamente, oramai - non vuole farlo la gaudente Meloni che si immagina, con il suo 6%, di avere chissà quale chance per governare alla pari con Salvini.

Ma neppure verso la sinistra Salvini si trovava a temere pericoli di chissà quale entità. La lista pasticciata da spezzoni che si sono ricomposti, dopo avere raggiunto il quorum quattro anni fa, appunto La sinistra, ha prodotto un risultato tragico. I verdi sono quasi inesistenti e più Europa ha toppato ancora, nonostante tutti gli aiuti di Stato.

Risultato finale: pare non esserci nulla che possa fermare il prode novello Alberto da Giussano, che, come è notorio - ma lo sarà poi tanto? - con grande probabilità non è mai esistito. In fondo la leggenda regge bene il passo della Lega-DC di ora. Un racconto favolistico che gli italiani, ora, come altre volte nel corso della loro storia hanno bevuto e bevono con grande piacere, per poi incolpare di ogni male, la sorte, il neghur, i ladri, i corrotti - dimenticandosi di ciò che è accaduto in casa Lega! -, i comunisti (che non hanno alcuna incidenza a livello di istituzioni) ecc. ecc.

Tutti i santi patroni dell'Europa sono stati chiamati a testimoniare della sua buona fede. Per ogni persona razionale ciò sarebbe stato sufficiente per non votarlo, ma la situazione culturale nel nostro Paese è così dannatamente tragica che anche quelle invocazioni hanno aggiunto voti a voti. Salvini che personalmente ha un tragitto di vita travagliato, basti leggere la sua biografia, si mette a invitare alla purezza d'animo ed alla rettitudine famigliare conformista: dio, patria e famiglia. Per quest'ultima non accenna a quale numero ci si debba fermare. Ma tutto tiene.

La razionalità è legata alla cultura ed in Italia, da decenni, grazie anche e soprattutto alla sponda di centro sinistra, alla CGIL ed al sentimento cattolico buonista di fondo, abbiamo ridotto la nostra scuola, università compresa, che tenta ancora di salvarsi, ad una sommatoria di inutilità culturali, cercando di salvaguardare "la persona", con un'attenzione spasmodica alla sua interezza, al suo stare bene.

Inutile ricordare che, ad esempio, anche Antonio Gramsci, ricordava che studiare è un impegno serio ed una fatica. In fondo si vive meglio senza pensieri profondi. Tanto si vive e si muore lo stesso. Ricordo anche il famoso saggio di Carlo Cipolla sugli imbecilli (Allegro ma non troppo, il Mulino, 1988, prima edizione).

Insomma, un leader che si rispecchia in un Paese a sua immagine e somiglianza, in special modo nella provincia, più o meno profonda che sia. Salvini impara velocemente a modulare i suoi interventi e capisce dove andare per fregare il prossimo, intendo il prossimo partito, per tenere il potere in mano, che forse neppure lui aveva pensato potesse essere tanto semplice governare. Ma di questo deve esser grato al centro sinistra che per anni, e con un Matteo Renzi finale come zuccherino, gli ha spianato la strada.

L'ignoranza coltivata come fiore multicolore ed accattivante, nel partito erede del Partito Comunista Italiano; perseguiti sino ad arrivare al nulla politica attuale. Quindi nulla di più facile per questo novello Alberto Da Giussano, che abbiamo detto, non è neppure esistito. Un Paese però non può reggere a lungo sul nulla, deve produrre "qualcosa". E Salvini o lo metterà in campo oppure subirà metamorfosi, il famoso "dalle stelle alle stalle"; ciò che lo ha portato in alto lo potrebbe, nel breve periodo, distruggere - vedi il caso M5S.

L'Italia soffre di un problema storico che è quello di avare una classe economica egemone, il capitalismo italiano, che dimostra, in troppi casi, una incapacità a lavorare bene. Questa evidenza è ben rinforzata da una pletora di burocrati che vedono, come obiettivo da raggiungere, il riperpetuarsi di sé stessi come classe. Quindi inanità economica diffusa + burocrazia + delinquenza strabordante. Basterà un Salvini che stringe il rosario per cercare una minima via d'uscita moderna? Difficile rispondere positivamente, ma in mancanza di meglio, anche lui funziona.

Il Paese potrebbe anche non funzionare più o molto e comunque sempre meno, ed avere la Lega, per ora, in futuro magari altri soggetti, grande successo elettorale. Un piccolo esempio di come funziona il nostro marcio capitalismo, piccolo piccolo. Guardando un poco le trasmissioni televisive sulle elezioni, ho potuto ascolta le analisi di Roberto Napoletano, ex direttore del Sole 24 ore, dal quale è stato estromesso per una questione di raggiro ai danni della proprietà. Il Napoletano dava ad intendere di avere in portafoglio una quantità di abbonamenti, on line e cartacei, inesistenti. Naturalmente è tutto finito aumma aummma,

Napoletano è nato in provincia di Avellino. Buonuscita di 700mila euro lordi, pari a circa 8 mensilità - ma quanto guadagnava al mese il nostro bugiardo? ed ora regge la direzione de il Quotidiano del Sud. Questo campione del capitalismo è stato insignito, nel 2014 di un'onorificenza importante, Commendatore della Repubblica Italiana, da parte di un altro Napolitano, Giorgio, allora presidente della repubblica. Si vede i cognomi… simili! Se questo è un esempio di probità capitalistica siamo a posto.

Aggiungiamo, per finire, anche la necessità di spazzare via il buonismo cattolico imperante, di fondo per lo più, per cercare di capire appieno la nostra società nazionale. Anche se Salvini impugna il rosario e cita santi e Buon Gesù, il tutto viene condito con polenta e luganega (polenta e salsiccia), quindi di pesante digeribilità, ma sempre ruspante e vicino ad un sentire popolare e quel che più importa, moderato: chi ricerca tranquillità nella sua valle, così come nel suo paesino o quartiere di una grande città.

Riace, del sindaco accogliente Mimmo Lucano - lo stesso nome di un noto amaro, ammazza caffè, alla fine del pranzo - e Lampedusa, dove sbarcano barche e barconi più o meno in continuazione. Anche in questi luoghi la Lega ha stravinto. Altro che esempio di accoglienza e di accettazione. Evidentemente alla base c'è un'insofferenza, che arriva sino al razzismo, verso questo continuo attraccare da parte di persone che portano con sé solo il proprio corpo.

Un problema a cui non basta, come risposta, gli slogan - siamo tutti negri, siriani, palestinesi afghani ecc. ecc. - dei passati governi. C'è bisogno di ben più significative capacità risolutive, almeno tentare di arrivarci. In questa desolazione buonista le parole di rifiuto del fenomeno fanno il pieno. Come non capirlo? Non risolveranno nulla ma almeno c'è la presa d'atto del rifiuto, una posizione chiara ed inequivocabile.

In questa situazione, possiamo rivolgerci ancora a Karl Marx per cercare di capirci qualcosa: "...la religione è la consapevolezza e la coscienza dell'uomo che non ha ancora acquisito o ha di nuovo perduto sé stesso… [] Essa è la realizzazione fantastica dell'essenza umana … [] La lotta contro la religione è quindi, indirettamente, la lotta contro quel mondo del quale la religione è l'aroma spirituale. La miseria religiosa esprime tanto la miseria reale quanto la protesta contro questa miseria reale. La religione è il gemito dell'oppresso, il sentimento di un mondo senza cuore, e insieme lo spirito di una condizione priva di spiritualità. Essa è l'oppio del popolo. [] La necessità di rinunciare alle illusioni sulla propria condizione, è la necessità di rinunciare ad una condizione che ha bisogno di illusioni. [] …la critica della religione porta alla dottrina secondo la quale l'uomo è, per l'uomo, l'essere supremo; dunque essa perviene all'imperativo categorico di rovesciare tutti i rapporti nei quali l'uomo è un essere degradato, asservito, abbandonato e spregevole…" (Karl Marx, Critica della Filosofia del diritto di Hegel. Introduzione)


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