Antifascismo sociale
Nell’educazione il contributo di un innovativo antifascismo sociale
Rivista.eco - Educazione e Antifascismo sociale
di Laura Tussi
Dal mondo dei movimenti per la pace e il disarmo la
proposta di una “educazione alla terrestrità”. Raccogliendo l’eredità di
partigiani come Stéphane Hessel ed Edgar Morin, guarda a un futuro possibile,
costruito grazie ai temi della pace, dell’ambiente, del disarmo e della
giustizia sociale
Nell’educazione il contributo di un innovativo
antifascismo sociale
Nell’ambito dell’incontro online del 13 giugno 2021 promosso da Disarmisti
esigenti, Sardegna pulita, WILPF Italia, è stato presentato il
Libro Memoria e futuro e la correlata Rete di Educazione alla
terrestrità.
Memoria e futuro è lo strumento culturale, politico, scientifico atto
a divulgare la rete di educazione alla terrestrità.
Questo libro contiene i contributi di Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Vittorio
Agnoletto e molti altri attivisti, con un saggio ben articolato e molto
competente di Luigi Mosca.
Pace, ambiente, disarmo nucleare e giustizia sociale alla base della nuova
Resistenza
Memoria e futuro insieme alla rete di educazione alla terrestrità sono
collocati nel settore dell’associazione Kronos Pro Natura nella coalizione di
varie realtà disarmiste, associazioni che fanno parte della rete ICAN che ha
vinto il premio Nobel per la pace 2017 e cui sono affiliate una decina di
associazioni in Italia e più di 500 realtà associazionistiche e ONG in tutto il
mondo.
La nostra missione parte dalla condivisione e dalla valorizzazione del
patrimonio inestimabile della memoria storica della Resistenza al nazifascismo
con lo sguardo rivolto a un futuro possibile, a un nuovo mondo possibile più
che mai urgente e necessario, all’insegna della terrestrità collegata ai temi
della pace, dell’ambiente, del disarmo nucleare e della giustizia sociale. Il
presupposto della cultura della terrestrità è che l’essere umano appartiene
alla terra e non la terra appartiene all’uomo: questo è un costrutto del
pensiero ancestrale appartenente ai popoli indigeni. Questa impostazione di
pensiero è composta di anatemi divini, narrazioni ancestrali, mitologemi
arcaici dei racconti dei nativi d’America e dei popoli autoctoni di diverse
etnie e parti del mondo.
Un’unica famiglia umana
Noi andiamo oltre la mitologia e ci rifacciamo ai presupposti scientifici
dell’evoluzionismo darwiniano, dell’evoluzionismo della specie umana, animale,
vivente e in generale terrestre. Da questo postulato scientifico, deduciamo che
non siamo figli di un padre unico e onnipotente e creatore per cui la terra è
nostra sorella come le altre creature, ma al contrario siamo figli di madre
terra e non figli un Dio unico, onnipotente, sovrano. Siamo figli di una
maternità terrestre e cosmicità femminile. In questo ereditiamo tutto il
portato del pensiero laico e femminista che va contro la logica del patriarcato
e del disegno divino.
Disponibile in varie lingue (italiano compreso) il testo di Morin è stato
pubblicato dall’UNESCO nel 1999 e può essere scaricato gratuitamente in
francese (https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000117740_fre).
Il diritto internazionale deve sancire la responsabilità dell’unica
famiglia umana per la salvaguardia dell’ecosistema globale e universale in un
nuovo internazionalismo, dove la nonviolenza efficace è legata alla memoria
storica del portato valoriale della Resistenza al nazifascismo; il diritto alla
pace è un futuro sviluppato in un unico ecopacifismo universale e in un
antifascismo sociale che parte dalle nostre bussole e stelle polari
intellettuali: i nostri partigiani, stelle della resistenza, da Stéphane Hessel
a Edgar Morin. E anche margherita
Hack.
Una piattaforma web per le scuole
Un innovativo antifascismo sociale, dove la solidarietà sia l’anticamera
della giustizia sociale, per una costruzione terrena della pace che veda il
superamento delle barriere e delle disuguaglianze sociali con la
nazionalizzazione delle banche e delle industrie strategiche per creare lavoro
e opportunità e non divisioni e settorialismi, anche ideologici fomentati dalla
discriminazione e dalla persecuzione di capri espiatori inventati dal populismo
e dal parafascismo.
Come rete di educazione alla terrestrità, abbiamo una piattaforma web per
le scuole, rivolta anche al mondo dell’attivismo e ai ricercatori che si
esplica in un canale video YouTube dal titolo “Siamo tutti i premi Nobel per la
pace con Ican” creato e realizzato in collaborazione con il videomaker e
attivista di pace Fabrizio Cracolici: è uno strumento comunicativo con
testimonianze sul progetto storico del diritto internazionale, vale a dire
l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari. Il titolo
altisonante, ma concreto e coerente deriva dall’attribuzione del Premio Nobel a
tutti gli attivisti a livello mondiale per il disarmo nucleare.
Materiali di archivi storici
Il canale video “Siamo tutti
premi Nobel per la pace con Ican” è un progetto ambizioso per la didattica
della memoria storica viva e articolata. È in collaborazione con il bollettino
telematico Il Sole di Parigi.
Questo canale sta diventando una web TV con canali tematici che sviluppano
gli argomenti della cultura della terrestrità con varie conversazioni
disarmiste portate avanti e condotte da diverse personalità del mondo
dell’attivismo antinucleare.
Un’altra sezione si ispira al modello sociale di Riace come modello
universale di base per un coosviluppo tra nord e sud del mondo per risolvere le
emergenze che incombono sull’umanità. Poi abbiamo materiali di archivi storici
come l’archivio Massimo Sani, come il progetto “Per non dimenticare” delle
città di Nova Milanese e Bolzano di cui noi, Fabrizio Cracolici e Laura Tussi,
siamo promotori e referenti e ancora l’archivio Genova 2001 in collaborazione
con Vittorio Agnoletto. Poi è compresa una sezione di musica di impegno civile
con i vari cantautori per la pace e la nonviolenza. Un altro settore è quello
di pedagogia della memoria con centinaia di articoli pubblicati sul sito
PeaceLink – Telematica per la pace con decine di libri editi perlopiù da Mimesis
edizioni e locandine degli altri 550 eventi pubblici di presentazioni librarie
e interventi svolti in questi ultimi dieci anni.
I principi della terrestrità
L’aggettivazione del concetto di terrestrità vede le premesse negli scritti
giovanili di Marx che parlava a suo tempo di umanesimo naturalistico fino a
spaziare al pensiero della complessità. Sussistono vari punti del concetto di
terrestrità: l’internazionalismo, l’antifascismo sociale e la coscienza
ecologica planetaria che sono il presupposto dell’unica umanità. Unica,
presente e futura umanità.
Questi punti vanno riconosciuti nel diritto internazionale e nel diritto
alla pace con la nonviolenza efficace che vede le sue premesse e spunti nel
grande lavoro per la pace del XXI secolo – e a cavallo tra i due secoli – di
cui TPNW/TPAN, COP per il clima, Agenda Onu 2030, la Dichiarazione universale
dei diritti umani e le costituzioni nate dall’antifascismo sono un tassello di
questo grande lavoro mondiale per la pace. Inoltre, analizziamo tutto questo,
con alcuni punti di vista, in cui verifichiamo le minacce che incombono
sull’umanità:
dal punto di vista economico – della disuguaglianza sociale dove il10%
della popolazione detiene il restante 90% dei beni comuni dell’umanità;
ecologico – per i dissesti climatici causati dall’eccessiva emissione di
gas serra di origine antropica nell’atmosfera;
pacifista – il disarmo nucleare, dove l’attività militare trova la sua
massima espressione nella guerra nucleare;
di genere e ceto sociale – la violenza contro le donne, contro gli LGBT,
contro i lavoratori e verso i più fragili del pianeta.
La nonviolenza efficace deve migliorare i trattati sul clima con il
progresso del diritto internazionale: questo sul piano politico.
Nei trattati per il clima dobbiamo fare inserire l’istanza e il diritto del
disarmo e questo avviene attraverso i voti degli Stati, gli appelli
internazionali, le grandi manifestazioni di massa in un enorme lavoro politico
di cui il retroterra culturale consiste nella rete di educazione alla
terrestrità.
Questo articolo è anche su Rivista.eco, diretta dal Professor
Mario Salomone - Sociologo dell'ambiente, giornalista e scrittore.
Mario Salomone dirige ".eco" dalla fondazione (1989), è autore di
saggi, romanzi e racconti e di numerosi articoli su quotidiani e riviste. Già
professore aggregato all'Università di Bergamo, è Segretario generale della
rete mondiale di educazione ambientale WEEC, che realizza ogni due anni i
congressi del settore.
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