Trattato Proibizione Armi Nucleari: webinar Peacelink
TPAN e educazione civica
Trattato Proibizione Armi Nucleari: webinar Peacelink
di LAURA TUSSI
La finalità del webinar di PeaceLink è quella di far
conoscere il trattato ONU TPAN inserito in un percorso di educazione civica e
di cittadinanza globale. L’educazione alla pace deve essere inserita
nell’educazione civica, partendo dal fatto che in una democrazia le regole evitano
la guerra.
Raccolgo parte degli appunti sul webinar del 20
gennaio 2021 con la speranza di vedere unito il mondo del pacifismo su
obiettivi concreti e coerenti.
Questo mio articolo ha l’obiettivo di far circolare la conoscenza relativa
al TPAN che finalmente è stato ratificato e è entrato in vigore.
Quindi raccolgo parte degli appunti sul webinar del 20 gennaio 2021 con la
speranza di vedere unito, senza prescindere dal dialogo, il mondo del pacifismo
su obiettivi concreti e coerenti, perché uniti dobbiamo chiedere a tutti i
Paesi sotto l’egida Nato, in primis all’Italia, di ratificare il trattato di
proibizione delle armi nucleari, il TPAN e dobbiamo chiedere la conversione di
tutte le spese militari.
Vengono introdotte le potenzialità di percorsi di formazione dei formatori
anche attraverso mappe concettuali. Le mappe concettuali sono raccolte di
informazioni, conoscenze e rappresentazioni grafiche di reti di relazioni tra
concetti. In questo caso è stata realizzata una mappa concettuale inerente i
vari percorsi di educazione alla pace e al disarmo; educazione al disarmo
nucleare al fine di spronare il governo ancora lontano dall’obiettivo della
ratifica del TPAN in quanto succube del controllo Nato.
L’associazione PeaceLink ha partecipato insieme ad altre associazioni a
livello nazionale e internazionale alla campagna ICAN per la messa al bando
delle armi nucleari, che è stata insignita del premio Nobel per la pace 2017 e
di cui tutti noi attivisti per la pace del XXI secolo siamo promotori ed eredi.
Il TPAN o TPNW è il trattato ONU che è valso a Ican il premio Nobel per la
pace 2017 e che ha avuto un percorso di ratifica da parte dei 50 Stati fino ad
arrivare alla sua entrata in vigore il 22 gennaio 2021.
La finalità del webinar di PeaceLink è quella di far conoscere il trattato
ONU TPAN inserito in un percorso di educazione civica e di cittadinanza
globale. La mappa concettuale si articola in diversi punti. Viene proposto un
video del giornalista Rai Gianni Minoli dalla trasmissione “La storia siamo
noi” che riguarda le testate nucleari in Puglia negli anni '60, che hanno visto
l’umanità a un passo dall’esplosione nucleare accidentale - ossia per errore -
equivalente a tre volte la potenza della bomba sganciata su Hiroshima nel 1945.
Questa attività si propone nelle scuole all’interno della metodologia delle
unità di apprendimento. Ossia una unità tematica interdisciplinare e
transdisciplinare come punto di unione di uno specifico argomento con aspetti
multidisciplinari.
Tutto questo si può collegare lungo il percorso di educazione civica e di
cittadinanza globale, dove gli studenti percepiscono questioni su scala globale
come i Fridays For Future e Extinction Rebellion, movimenti soprattutto
giovanili che rendono i ragazzi consapevoli dei cambiamenti globali.
Agenda ONU 2030 per la sostenibilità prospetta questioni ecologiche e
problematiche inerenti i diritti umani e le povertà che si sviluppano nelle
tematiche della cittadinanza globale fino ad arrivare alla questione del
disarmo nucleare. Agenda ONU 2030 prevede inoltre in uno dei suoi obiettivi
l’educazione alla pace e alla nonviolenza.
Questi ultimi punti non sono precisati nei programmi di educazione civica,
come anche l’educazione al disarmo.
Nel 2002 è stato realizzato un report dell’ONU che prevedeva l’educazione
al disarmo. Il report individua l’educazione al disarmo come il pensiero civico
per la cittadinanza informatica che deve promuovere la pace e un atteggiamento
reattivo.
All’educazione al disarmo e alla non proliferazione nucleare partecipano
famiglie, scuole, comunità, ONG, e così via.
Il report Onu del 2002 non è stato mai tradotto in italiano. Questa è una
grave carenza di gran parte del movimento pacifista italiano che non riesce a
cogliere le opportunità fornite dalle Nazioni Unite.
Il percorso del diritto al trattato di proibizione delle armi nucleari è
collegato al ruolo delle convenzioni di Ginevra per cui i civili in guerra sono
sacri, altrimenti si commette un crimine di guerra, un crimine contro
l’umanità. Anche le armi indiscriminate e messe al bando non prevedono quelle
nucleari.
In vari periodi sono state abolite le armi biologiche, chimiche, le mine
antiuomo, ma le armi nucleari non sono mai state messe al bando. Non è stato
mai elaborato un testo per la proibizione delle armi nucleari. Finalmente il
TPAN dichiara illegali le armi nucleari, perché sono indiscriminate, come
quelle biologiche, chimiche e le mine antiuomo.
La campagna ICAN vede tanti cittadini attivi su scala mondiale in una
cittadinanza globale fino ad arrivare al premio Nobel per la pace 2017: è
interessante vedere come cittadini a livello mondiale hanno inciso per il voto
del TPAN a New York, a palazzo di vetro il 7 luglio del 2017 con la presenza e
la partecipazione di vari nostri compagni impegnati per attuare il pacifismo e
la nonviolenza.
La campagna ICAN è simile alla campagna per limitare i cambiamenti
climatici: sono campagne di cittadinanza globale per far rispettare i diritti
umani.
Petrov era un colonnello dell’armata rossa che nel 1983, in piena guerra
fredda, comunicò ai suoi superiori un problema di malfunzionamento del sistema
radar e di avvistamento e sventò così la risposta nucleare statunitense.
Nel 1983 rischiava di scoppiare la guerra nucleare per errore e Petrov
riuscì a evitare il peggio, con un atto di disobbedienza civile. Questa vicenda
è raccontata in un film prodotto in Danimarca con attori americani. Questi
argomenti vanno inseriti in progetti didattici che rispettino i criteri
metodologici dell’unità di apprendimento in educazione civica e educazione alla
pace.
A livello Onu esiste una dichiarazione per il diritto alla pace che non è
conosciuta anzi è osteggiata dalle nazioni europee.
Il diritto alla pace non è considerato un diritto umano.
Infatti si è cercato di espellere il diritto alla pace dall’alveo dei
diritti umani, ma esso esiste e è stato codificato.
Queste istanze vanno promosse nelle scuole di ogni ordine e grado.
Attualmente sono previste 33 ore annue di educazione civica, ma la maggior
parte dei docenti non sa da dove cominciare, anche perché non esistono manuali
in merito.
L’educazione alla pace deve essere inserita nell’educazione civica,
partendo dal fatto che in una democrazia le regole evitano la guerra; con le
regole il conflitto viene gestito e non degenera nella legge del più forte.
Educazione civica e educazione alla pace includono tematiche con punti di
contatto. Dobbiamo giustificare l’educazione alla pace all’interno
dell’educazione civica per promuovere la cittadinanza attiva e la nonviolenza.
L’ONU definisce l’educazione al disarmo come una disciplina che va promossa
nelle scuole. Pilastro dell’educazione al disarmo è la cittadinanza digitale
che ha molta attinenza con la cittadinanza attiva per attuare le varie campagne
informative e per imparare a distinguere le notizie vere da quelle false.
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