L'Europa e il lavoro

 


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Negli ultimi anni, almeno dalla nascita dell'Euro, è stato chiaro un po' a tutti come la svolta liberista delle istituzioni europee abbia creato delle condizioni di estremo favore per la classe dominante in termini di possibilità di sfruttamento della forza-lavoro in tutte le sue declinazioni.

L'utilizzo dell'Euro come vessillo di una potenziale contesa egemonica col capitale legato al dollaro è fragorosamente crollato sotto gli attacchi speculativi di più di dieci anni fa, riducendo visibilmente le prospettive della classe capitalista locale, ormai ridotta a poco più di pedina di quella d'oltreoceano come insegna l'affaire Ucraina.

In controtendenza col passato, due direttive, una sul salario minimo e l'altra "anti.infrazioni" da una parte richiedono l'applicazione del salario minimo dall'altra depotenziano le vessazioni di stampo renziano contenute all'interno del Jobs Act

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