Italia: il paese fondato sulle detassazioni.

 

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Yesterday's Papers: Un Paese fondato sulle detassazioni


In un articolo pubblicato dal quotidiano «La Repubblica» viene affermato che il 45,16% degli italiani è senza alcuna fonte di reddito e vive a carico di un familiare; quanto, poi, alle tasse pagate emergono incredibili sperequazioni, ad esempio, il 40% della popolazione paga il 90 per cento dell’Irpef.

I dati sono estrapolati dal rapporto redatto dall’Osservatorio sulla spesa pubblica reperibile anche in rete, rapporto che parte dalle dichiarazioni dei redditi nel nostro Paese attraverso il database del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze. 

Sono prese in esame le situazioni contributive della forza lavoro attiva o in pensione con uno studio comparativo relativo agli ultimi 15 anni di dichiarazione dei redditi (2008-2022). 

Andiamo direttamente alle conclusioni che confutano un luogo comune tanto caro al governo, e non solo, secondo cui il nostro Paese sarebbe oppresso da tassazioni elevate; ebbene, questo quadro apocalittico viene smentito dal rapporto perché le tasse sono pagate in prevalenza dal 24,20% di contribuenti con redditi sopra i 29mila euro che poi costituiscono il 75,57% dell’intera Irpef. 

Stando a questi risultati, la classe media avrebbe sulle proprie spalle il fardello delle tasse ma non ci convince la conclusione a cui si arriva, ossia che tanto maggiore è il reddito minori siano i servizi offerti dal welfare.

Per riequilibrare l’intero sistema dovremmo far valere il principio proporzionale della tassazione, un po’ come avveniva fino alla crisi petrolifera degli anni Settanta con oltre 40 aliquote. Senza questa operazione di equità sociale e fiscale, i redditi inferiori ai 29 mila euro annui, che costituiscono parte rilevante della forza lavoro, sembrerebbero in qualche misura “privilegiati”.

La materia è complessa e difficile da spiegare anche perché l’informazione in materia di previdenza si poggia sovente su dati parziali a uso e consumo del messaggio che fa più comodo lanciare dalla classe politica.

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