Piazza a Pisa contro il ddl 1660
In una città come la nostra è ormai difficile costruire una mobilitazione unitaria anche contro un decreto che, una volta attuato, colpirà tutti indistintamente., non era facile riunire decine di persone in una piazza, eppure ci siamo riusciti. Ringraziamo l'avvocato Andrea Callaioli e quanti hanno animato la iniziativa e riportiamo, come sintesi della giornata di lotta e di informazione, parte dell'intervento introduttivo
ll ddl sicurezza rafforza i dispositivi di disciplinamento sociale, limita l'agibilità dei movimenti e delle realtà sociali, criminalizza il dissenso e l'opposizione potenziando gli strumenti repressivi.
L’utilizzo della sicurezza per finalità repressive non è nuovo, sperimentato e attuato per anni da tutti i Governi succedutisi anche attraverso i Pacchetti sicurezza e le norme anti immigrazione, resta innegabile tuttavia che questo decreto rappresenti un salto di qualità che va a restringere gli ultimi spazi di agibilità democratica e sociale. Ma anche quanto avvenuto in questi giorni con i provvedimenti di sospensione adottati contro insegnanti e delegati "rei"di avere criticato Ministri e amministrazioni pubbliche dovrebbe indurre a serie riflessioni sull'utilizzo dei codici etici e di comportamento come arma di paura e di repressione.
L’uso della sicurezza viene declinato solo in termini repressivi, un 'altra sicurezza non viene invece presa in considerazione, parliamo degli studenti morti e feriti durante gli stages scuola e lavoro, quanti si sono infortunati nel corso delle attività lavorative fino ai 5,6 milioni di uomini e donne che rinunciano a curarsi per mancanza di soldi e per le lunghe liste di attesa del Servizio Sanitario Nazionale depotenziato prima e ormai ridotto al collasso.
Negli ultimi anni si sono avuti numerosi provvedimenti repressivi accompagnati da campagne mediatiche contro i nemici di turno, potremmo parlare dei decreti rave, del decreto Cutro e “Caivano”, le norme contro quelli che vengono impropriamente definiti ecovandali fino a norme ancora più severe atte a colpire gli occupanti di casa, gli operai che organizzano i blocchi stradali a tutela dei loro diritti\interessi per finire alle iniziative intraprese dai movimenti contro la guerra che si oppongono alla militarizzazione dei territori.
Il ddl 1660 inventa diversi nuovi reati da punire con anni di carcere, è bene ricordare che noi tutti\e potremmo trovarci oggetto di repressione. basta perdere un posto di lavoro e difenderlo con un blocco stradale, subire il licenziamento e occupare una casa perchè non abbiamo i soldi per pagare un canone locativo a costi di mercato, bloccare i cancelli di un cantiere nella nostra città dove costruiscono una opera di devastazione ambientale od occupare una scuola o una facoltà in difesa del diritto allo studio.
Allora prima che sia troppo tardi è di vitale importanza la mobilitazione, chi tace e acconsente o minimizza la pericolosità del ddl 1660 è complice della deriva securitaria e repressiva di un Governo che aumenta le spese militari e non fa certo mistero di subire il fascino delle ideologie autoritarie.
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