Intervista ai rappresentanti lavoratori alla sicurezza

Abbiamo intervistato alcuni Rls per capire meglio cosa sta accadendo nei luoghi di lavoro: Manteniamo l'aninimato per non non incorrere nei codici etici e di comportamento che stanno costando sanzioni, sospensioni e licenziamenti ai lavoratori e ai delegati usciti sulla stampa e sui social. Si tratta di Rls dei settori pubblici e privati


COSA STA ACCADENDO NEI LUOGHI DI LAVORO?

C'è tanta paura  e un mix di rabbia e di rassegnazione. I lavoratori dell'igiene ambientale hanno incrociato le braccia a Marzo perchè temevano contagi, chiedevano la sanificazione quotidiana del mezzo di lavoro, la distribuizione di mascherine, guanti adeguati e in numero sufficiente. Alcuni lavoratori sono oggi sotto procedimento disciplinare. In una azienda privata l'RLS è stato richiamato, in una cooperativa messo a casa con gli ammortizzatori sociali cosi' da isolarlo (e con lui la sua unità di lavoro che si era rifiutata di operare senza dpi). Poi ci sono licenziamenti, sanzioni, denunce, insomma la repressione nei luoghi di lavoro non si è fatta attendere

CI ACCUSANO DI VOLERE COLPIRE I PADRONI PER ODIO DI CLASSE..

Sia ben chiaro, noi non siamo giustizialisti, non ci piacciono i fautori delle logiche securitarie  e non cerchiamo capri espiatori. Siamo tuttavia preoccupati per la possibilità che ci sia l'ennesimo colpo di spugna sulle responsabilità dei contagi e delle morti. Proprio nei giorni scorsi alcune lavoratrici che protestavano per le mascherine (volevano le FFP2) sono state richiamate all'ordine, insomma si alimenta un clima di paura. Noi non vogliamo colpevolizzare i padroni e i politici solo per odio di classe ma qualcuno al paese dovrà spiegare perchè ci siano tanti morti e tanti ammalati, molti  con danni alla salute permanenti e invalidanti. Si chiama per noi giustizia sociale, altro discorso è negare che ci siano responsabilità padronali anche quando non hanno distribuiti adeguati dpi o hanno tenuto aperte aziende che per il codice Adecco avrebbero dovuto tenere chiuse. Oppure quando i sindacati firmano protocolli a livello nazionale e poi si guardano bene dal vigilare sulla loro effettiva applicazione nelle aziende e negli enti pubblici. Attenzione a come si scrivono le norme, noi non siamo legali ma sappiamo che certe leggi possono offrire scappatoie e interpretazioni pericolose.

NON è FACILE IL RUOLO DEGLI RLS IN TEMPI DI CORONAVIRUS

E' un ruolo difficile perchè non abbiamo alcun potere reale, ormai i sindacati hanno rinchiuso gli rls nella filiera della sicurezza con i datori di lavoro, si firmano protocolli giusto per dire che esistiamo. E guardate che anche settori del sindacalismo di base si sono assuefatti a questa logica. Resta il fatto incontrovertibile che ad oggi sono quasi 32 mila i morti da covid e centinaia, anzi migliaia, di questi sono lavoratori e lavoratrici contagiati in azienda. Non sarà facile dimostrare che il contagio sia avvenuto in azienda ma se passano norme che non prevedano alcuni automatismi, previa individuazione delle responsabilità reali, la strada sarà in salita. Morti e ammalati senza risarcimenti e quindi lo Stato non sborserà un euro. Non vogliamo monetizzare la morte ma temiamo l'ennesimo colpo di spugna, norme che saranno utili a non riconoscere pensioni e risarcimenti , protocolli buoni sulla carta ma mai applicati.

FATECI DEGLI ESEMPI

Si sottoscrivono protocolli nazionali, si applicano le circolari della Regione, negli enti pubblici si fanno appositi protocolli che rinviano ai dirigenti il compito di vigilare. In alcuni Enti sono presenti lavoratori richiamati dallo smart ma ci risulta che non avvengano sanificazioni perchè nessun dirigente comunica la loro presenza al Responsabile del servizio protezione e prevenzione. Eppure i lavoratori li vediamo con i nostri occhi negli uffici. Lo stesso discorso vale per le sanificazioni, se i lavoratori risultano assenti dal luogo di lavoro non si va a igienizzare quei locali con la macchina da ozono. E poi i servizi di pulizia che non hanno avuto alcun incremento orario. Per il privato possiamo dirti che alcune aziende non si sono neppure preoccupati dei test seriologici nonostante la forza lavoro non abbia mai smesso di operare. Sempre nel privato dipende dal datore di lavoro per la fornitura dei dpi, arrivano magari con il contagocce e le mascherine sono ridicole e alimentano la preoccupazione dei lavoratori che magari chiedono di tornare in servizio perchè l'ammortizzatore sociale copre solo l'80 per cento (spesso meno) del salario e non riescono ad arrivare a fine mese. Il rischio di scambiare lavoro e sicurezza, salario con la propria salute, è sempre piu' forte

COSA PENSATE DELLA RICHIESTA PADRONALE DI NON EQUIPARARE A INFORTUNI E MORTI SUL LAVORO I CONTAGI E I DECESSI DA COVID?

Staremo a vedere come l'Inail riscriverà la circolare dello scorso 3 Aprile, noi non vogliamo capri espiatori ma solo verità e giustizia, in Parlamento ci sono deputati e senatori che chiedono la impunità di imprenditori e managers pubblici che magari li hanno votati e sostenuti. Siamo in presenza del solito teatrino della politica ma anche il silenzio dei sindacati confederali, sempre titubanti e collaborativi, rischia di rendere impresentabile il sindacato stesso agli occhi dei lavoratori per alimentare quel senso di impotenza che poi si traduce in rassegnazione. Il sindacato scrive e le aziende pubbliche e private non rispondono, se poi manifestiamo ci accusano di assembramenti e di favorire i contagi. Insomma in qualunque modo la si voglia vedere, il rischio del colpo di spugna è dietro l'angolo, temiamo che alla fine si mettano tutti d'accordo, l'Inail non avrà migliaia di cause che dissanguerebbero le casse, lo Stato salva gli impenditori e questi ultimi avranno libertà di manovra come già successo con la fine dell'art 18. Non pensiamo che i padroni o i dirigenti pubblici siano a prescindere  responsabili dei contagi ma i quasi 32 mila morti non sono certo frutto di fatalità. Allora attenti a come riscriveranno le circolari perchè senza verità e giustizia da questa situazione non se ne esce se non mettendo il bavaglio alle Rsu, agli rls e ai lavoratori. E a proposito di norme, urge restituire potere reale, anche contrattuale sulle tematiche di sicurezza, agli Rls, in caso contrario andremo poco lontano

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