News sugli ammortizzatori sociali

La cassa integrazione per l’emergenza Covid-19 dura al massimo nove settimane per i periodi compresi dal 23 febbraio al 31 agosto 2020. Solo dopo avere usufruito di queste 9 settimane sarà possibile averne  altre cinque. E dopo le 14 settimane sarà possibile chiedere al massimo  altre quattro settimane di dal 1° settembre 2020 al 31 ottobre 2020. E parliamo di Fis, Cassa Integrazione ordinaria e Cassa integrazione in deroga, quest' ultima subisce una modifica per consentire ai datori di lavoro di rivolgersi direttamente all’Inps e cosi' velocizzare quei tempi di erogazione che si sono dimostrati biblici tanto è vero che molti lavoratori attendono ancora i soldi. Le settimane successive alle prime nove riconosciute di solito dalle Regioni, sono concessi con la nuova procedura dall’Inps che  avrà la domanda dai datori di lavoro via web con i lavoratori interessati e le ore necessarie per ciascuno.


I datori di lavoro che non anticipano gli ammortizzatori (e sono migliaia le aziende che non anticipano un euro), chiedono all’Inps il pagamento diretto della prestazione e debbono trasmettere la domanda entro il 15 del mese di inizio del periodo di sospensione\ riduzione dell’attività lavorativa.


Il problema è annoso e riguarda aziende che adducendo, spesso solo adducendo, crisi di liquidità delegano i pagamenti all'Inps che arriva con mesi di ritardo. Su questo punto il Governo non è intervenuto nonostante che ad esempio il FIS preveda una riduzione , statistiche alla mano, di quasi il 30 per cento di salari spesso part time e decisamente bassi.


Una boccata d'ossigeno ma i problemi restano irrisolti come anche la mancata applicazione dell'art 48 del decreto Cura Italia di Marzo che prevedeva la possibilità di ridefinire tra committente e appaltatore la modalità di erogazione dei servizi richiamando cosi' in servizio lavoratori e lavoratrici che con gli ammortizzatori socialmente sono letteralmente alla fame.









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