Sanatoria migranti e bonus incompatibili? Regali alle imprese e non ai lavoratori e alle lavoratrici. Alla fine chi paga le tasse?

Mille euro destinati ai lavoratori domestici con uno o piu' regolari contratti vigenti al 23 febbraio. Ma i due terzi dei lavoratori domestici esistenti sono al nero, senza contratto alcuno. Anche in questo caso una ulteriore occasione per Caf e Patronati che potranno gestire le domande

Ma anche in questo caso, siamo in presenza di un riconoscimento solo parziale tanmto che riguarda solo chi ha un contratto superiore a 10 ore settimanali e non siano conviventi con la famiglia della quale si prendono cura. I fondi poi sono a esaurimento e il dubbio che qualcuno possa restarne escluso è tutt'altro che remoto.

Il bonus, in un’unica soluzione, è di 1000 euro con due mensilità da 500 euro

La soluzione è solo parziale perchè il numero delle\i badanti irregolari è maggioritario e molte volte le ore lavorative dichiarate sono inferiori a quelle realmente svolte scambiando qualche euro in piu' con minori versamenti contributivi. Ironia della sorte il bonus è incompatibile con il reddito di emergenza e il vecchio bonus da 600 euro ma non con il reddito di cittadinanza se inferiore a 500 euro

In Italia manca una fotografia obiettiva di colf e badanti,  un censimento che includa le figure al nero e quelle contrattualizzate, la provenienza geografica, i titoli di studio, le condizioni lavorative e di vita, sarebbe una inchiesta utile a capire come il lavoro di cura alle persone sia stato progressivamente abbandonato dal settore pubblico, come dimostra il basso numero di posti nelle residenze per anziani in rapporto al numero degli anziani.
Poi ci sono stati cambiamenti culturali rilevanti, ad esempio da anni il badante è la figura indispensabile per non far muovere dal proprio domicilio l'anziano non piu' autosufficiente, in altre epoche storiche si sarebbe trasferito a casa di qualche figlia\o

L’indennità per colf e badanti è stata introdotta  per far fronte a una situazione di emergenza, un aiuto non solo a queste lavoratrici, per lo piu' donne, ma anche alle famiglie che possono ricorrere alla sospensione del contratto, tuttavia dubitiamo sia l'occasione utile per rimettere in discussione il ruolo delle Rsa, le politiche destinate agli anziani non autosufficienti e le stesse regolarizzazioni, tanto parziali quanto inique, dei migranti visto che parliamo di una forza lavoro per lo piu' straniera.

E il nero domina ovunque, ad esempio in Lombardia,una lavoratrice domestica su tre (34,4%) è occupata in modo non regolare (Osservatorio Orim).

  Altro aspetto iniquo e insostenibile è rappresentato dal fatto che se questi lavoratori sono soggetti alla sanatoria dei migranti vengono eclusi dal bonus colf (articolo 85, comma 3 del Dl 34/2020), una assurdità visto che si tratta di una forza lavoro ultraprecaria e in gran parte, per i residenti, costretta a ricorrere ai bonus alimentari dei Comuni  solo per mangiare

I provvedimenti adottati pensano piu' ai datori di lavoro che ai lavoratori, la regolarizzazione sarà possibile non solo beneficiando, le famiglie, di un contributo ma potranno anche regolarizzare in termini vantaggiosi le situazioni lavorative delle loro colf o badanti. Lo scambio tra regolarizzazione dei rapporti di lavoro e incentivo fiscale è l'obiettivo reale che vogliono raggiungere, favorire la emersione dal nero con incentivi e soldi a fondo perduto alle imprese. Ma alla fine, a pagare  regolarmente le tasse, saranno solo i lavoratori subordinati e i pensionati?


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