Spacciatori e quartiere...

Nei giorni scorsi alcuni attivisti di Askatasuna a Torino sono stati indagati per minacce e percosse di alcuni spacciatori attivi nel quartiere.

Alcuni organi di stampa hanno parlato di ronde, termine inappropriato perchè il termine si riferisce a un servizio armato quando invece di tratta di attività diverse, ossia perlustrare, esplorare le vie adiacenti al centro sociale impedendo che diventino luoghi di spaccio. Non è una questione di vocabolario ma di sostanza.

Puo' anche essere plausibile che queste azioni vengano finalizzate ad allontanare la presenza di Ps e Cc che, con la motivazione dello spaccio , potrebbero attenzionare le attività del centro sociale e da li' favorire una campagna , orchestrata da media e consiglieri comunali, per la sua chiusura. Non sarebbe del resto la prima volta che accade.

Non pensiamo tuttavia al carattere strumentale della cacciata di spacciatori dal quartiere, siamo invece certi che ci sia ben altro.

40 anni fa le realtà sociali e politiche vennero colpite dal diffondersi dell'eroina, lo spaccio divento' il trampolino di lancio della criminalità organizzata ma anche una delle cause che portarono alla sconfitta dei movimenti sociali e politici. L'eroina portoì disimpegno e dipendenza oltre a provocare la morte di migliaia di uomini e donne.

Oltre 40 anni fa numerose realtà organizzate perlustravano i loro quartieri cacciando via gli spacciatori, oggi la storia si ripete.

Che poi lo spacciatore sia italiano o un migrante poco cambia, resta pur sempre uno spacciatore.

Cosa vuol dire difendere allora i propri quartieri? Significa impedire speculazioni immobiliari, degrado e abbandono delle aree abbandonate per le quali richiedere il recupero possibilimente a fini sociali, sottrarsi alla gentrificazione dei centri storici modello AIRBNB ma allo stesso tempo esigere che i centri storici tornino a vivere con attività commerciali, di artigianato.

Difendere il proprio quartiere vuol dire conquistare con la popolazione aree verdi attrezzate, centri sociali a disposizione del quartiere, combattere l'inquinamento, la disoccupazione, la miseria e l'emarginazione.

Lo spaccio è antitetico ai processi di riaggregazione sociale e di tutela degli spazi comuni, nella storia la droga è stata anche funzionale a processi di disgregazione sociale e va detto anche se noi proveniamo da una cultura libertaria favorevole alla liberazione delle cosiddette droghe leggere (cosa ben diversa è la droga pesante come eroina e cocaina).

DETTO CIO' VIA GLI SPACCIATORI E GLI SPECULATORI DAI NOSTRI QUARTIERI

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