Lettera di alcuni esclusi dal concorso di agente della Pm al Comune di Pisa

Molto si è detto e scritto sulle prove fisiche del concorso per agenti di Polizia Municipale. Al di là delle considerazioni di carattere sindacale e politico sull'utilizzo della Pm, al di là delle valutazioni sulla futura legge di riordino della Polizia Locale, crediamo opportuno far parlare lavoratrici e lavoratori "bocciati" al concorso. Onore al merito per chi ha superato le prove selettive e fin da ora ci impegneremo  a garantire agli idonei lo scorrimento delle graduatorie, resta tuttavia la nostra contrarietà a come le prove fisiche sono state pensate e realizzate, all'utilizzo della Pm a fini securitari, all'appiattimento dei dirigenti e funzionari comunali al nuovo corso politico.

A seguire la lettera ricevuta dal blog del sindacato Generale di base: https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/, lettera che pubblichiamo senza firma come richiesto dagli autori
 Abbiamo letto le dichiarazioni del Comandante Stefanelli, nell’articolo pubblicato su La Nazione del 3 Marzo. Le sue parole si inseriscono  in un contesto molto più ampio riguardante i servizi che sono e saranno chiamati a svolgere i futuri agenti di Pm al Comune di Pisa. Sullo sfondo la tormentata questione dell’inquadramento della Polizia Municipale, categoria anomala, ibrida, divisa tra mansioni di polizia ed un disciplina contrattuale forse inadeguata. Sono tematiche controverse ma comunque da conoscere per ogni aspirante agente di Pm.
Ovviamente, nessun escluso ha pensato o preteso di essere “imbarcato” ugualmente nella categoria, senza essere idoneo. Molte delle donne che non sono riuscite ad eseguire i due sollevamenti, sapevano già che questo avrebbe significato la fine del concorso e ciò anche se per mesi aveva voluto dire sacrificare la propria vita personale e familiare, con studio e allenamento per conquistare un posto di lavoro.   Alcune delle partecipanti sarebbero state in grado di passare la selezione, semplicemente con una impostazione diversa delle prove, magari più blanda ma tale da non inficiare la dimostrazione di prestanza fisica. Un esempio molto semplice: considerare il superamento ad una sola delle due prove fisiche in modo alternativo (in pratica, idoneità ad una delle due: o ai sollevamenti, o alla corsa). La forma fisica e l’atleticità avrebbero potuto essere comunque dimostrate, senza bisogno di uno sbarramento così rigido. Nella palestra in cui in candidati sono stati esaminati ai sollevamenti, la sensazione provata da tutti, riconoscibile persino negli sguardi abbassati dei membri della commissione, è stata quella di un forte imbarazzo e disagio, ogni volta che alla sbarra si presentava una delle candidate. E’ emersa anche qualche contestazione. Sono scrosciati applausi per le tre donne che ce l’avevano fatta e si sono susseguiti incitamenti verso quelle che non ce la facevano o venivano riprese nell’esecuzione tecnica: segni evidenti di consapevolezza ma anche di amarezza di fronte a tale inflessibilità prevista dal bando.
E’ vero, il bando era stato strutturato con quei parametri e, come partecipanti, ne eravamo a conoscenza ma questo non vuol dire che questa sia stata riconosciuta come la migliore modalità per selezionare agenti capaci o adatti ai servizi. Le risultanze numeriche comunque sono state indicative e significative, questo è inoppugnabile. Una graduatoria breve per un Comune così bisognoso di agenti, è apparsa subito assurdità.
Ma a questo, si sono aggiunte delle perplessità a cui il bando non poteva rispondere e che in futuro dovrà essere oggetto di chiarimento, in caso di una conferma di tale modalità selettiva. Se si fosse presentata una donna in avanzato stato di gravidanza a sostenere le prove fisiche? Sarebbe stata automaticamente esclusa o costretta a rinunciare? Eppure la gravidanza è un impedimento temporaneo. Un concorso in un Comune non esce ogni anno, come nella Polizia di Stato. Cosa avrebbe deciso la Commissione in un caso del genere?
Pare una domanda provocatoria, eppure è accaduto che dei concorsi siano stati vinti da donne in stato di gravidanza. Questo ora può diventare impossibile.
In altre parole, se è vero che si vuole iniziare a creare una categoria qualitativamente migliore, che la Municipale vuole fortemente allinearsi agli standard della Polizia di Stato, è comunque vero che ancora la Polizia Municipale è inquadrata come gli altri impiegati comunali e dunque, fino a che le cose non cambieranno, fino a  quando non ci sarà la riforma, sarebbe opportuno concedere a tutti\e di accedervi e senza discriminazioni o invenzioni. Una riforma non si può scrivere con un bando di concorso! Una categoria non si cambia da un solo Comune. 
E poi, è veramente questo il modo per trovare agenti che sanno come affrontare i servizi di una città? Essere robusti o atletici è davvero la chiave per fare l’agente di Polizia Municipale? Se tanto si discute sulle dotazioni e sugli strumenti di difesa da far sperimentare al personale operante, vuol dire che la questione della prestanza fisica non è la più importante. Non più tardi di qualche giorno fa, infatti, un agente del Comune di Arezzo, un uomo preparato atleticamente, istruttore di arti marziali, ha subito un grave infortunio, dopo essere intervenuto su una lite tra un uomo ed una donna. Le sue capacità fisiche e persino lo strumento in dotazione non sono bastati ad evitare l’infortunio. L'esperienza diretta e sul campo dimostra come i sollevamenti alla sbarra non siano così rilevanti.
Ovviamente gli aspetti atipici e le incongruenze della categoria della Polizia Municipale si possono discutere all’infinito ma se fosse così importante una svolta, perché nei Comuni si impiegano agenti a tempo determinato che indossano spesso la divisa senza avere ricevuto fomazione, addestramento al pari dei colleghi a tempo indeterminato? Perché si impiegano nei servizi esterni, anche più “operativi”, agenti sopra i cinquant’anni o prossimi alla pensione? Perché agenti con anni di servizio sono costretti a fare un concorso per nuova assunzione, se vogliono spostarsi o davvicinarsi a casa? Perché , ad esempio, un agente del Comune di Pisa deve essere assunto dopo una procedura selettiva che prevede 3 prove legate allo studio (preselezione, prova scritta aperta e orale) e due legate all’atleticità, mentre un agente di un altro Comune può essere assunto con una procedura diversa e magari più semplice?
La riforma della categoria è qualcosa a cui molti  aspirano ma resta il fatto che questo concorso(assieme ad altri simili) resterà  nella mente di noi che non lo abbiamo superato, troviamo le prove opinabili per trovare lavoratori e lavoratrici motivati e capaci. Ciò, senza nulla togliere ai ventotto idonei, che tra poco affronteranno l’ultimo scalino della selezione, ossia la prova orale. A loro viene di cuore da augurare di arrivare in fondo e di dire che sono motivo di orgoglio per tutti quanti coloro che hanno sperato e costruito per indossare quell’uniforme nel Comune di Pisa.
 
 
 
 
 

 

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