Madia e sindacati del pubblico impiego? Tutti insieme appasionatamente


Pubblico impiego: manovre estive

Il 26 Luglio si sono incontrati il ministro Madia e i sindacati del Pubblico impiego, un incontro giudicato positivo da entrambe le parti.
Sfugge alla umana comprensione il motivo di tanto entusiasmo visto che le risorse economiche sono sempre le stesse e ai sindacati viene chiesto di condividere i vari decreti che stanno smantellando i settori pubblici
Sarebbe troppo chiedere meno ottimismo e maggiore realismo?
Il sindacato dovrebbe portare avanti una campagna verso la cittadinanza, spiegare lo stato di precarietà in cui sono i servizi al pubblico, indicare sprechi da abbattere e risorse da reinvestire
In numerosi enti si parla di piani anticorruzione e trasparenza ma a leggere gli incarichi, gli affidamenti diretti di alcune gare, le consulenze esterne, gli incarichi e le prestazioni occasionali verrebbe il dubbio che dalla teoria alla pratica corre grande differenza.
E' interesse dei lavoratori pubblici e della cittadinanza avere servizi migliori e funzionanti, quindi da che parte iniziare?
Intanto dal confutare quanto ci viene raccontato dal Governo e dai sindaci, da anni assistiamo ai lamenti di questi ultimi per le manovre e i tagli ma ogni volta che sono passati dai municipi al Parlamento i buoni propositi sono caduti nel vuoto
Memoria labile o cattiva coscienza, subalternità ai poteri forti? La risposta la lasciamo a voi
L'accordo sulla riduzione dei comparti é stato sottoscritto, nell'aprile scorso, da tutte le confederazioni sindacali sebbene risultasse evidente che i risparmi non sarebbero stati destinati ai contratti viste anche le esigue risorse stanziate per il rinnovo nel 2016 (300 milioni di euro per tutte le categorie). Insomma pochi soldi che fanno presagire un rinnovo parziale e solo a beneficio dei redditi piú bassi.
Se alla vigilia  delle elezioni europee del 2014 il Governo Renzi aveva deciso i famosi 80 euro (non per tutti ovviamente), questa volta, in vista del referendum costituzionale, potrebbe arrivare la firma di un parziale rinnovo contrattuale.  Tuttavia gli aumenti irrisori non consentiranno alcun recupero di potere di acquisto a redditi  da anni falcidiati dall'aumento reale del costo della vita.
Dopo 7 anni di vuoto contrattuale  e le pesanti incursioni del Mef sulla legittimità dei contratti decentrati negli enti locali avremmo bisogno di ben  altro....
 Negli ultimi anni sono cresciuti i redditi piu' alti nel settore pubblico, e non solo, mentre i salari dela stragrande maggioranza della forza lavoro hanno subito una costante perdita di potere di acquisto, non siamo noi a dirlo ma le statistiche ufficiali. Ridurre gli stipendi dei dirigenti, i bonus loro regalati da un compiacente sistema contrattuale per investire risorse per tutto il restante possibile, questa sì che potrebbe essere una misura praticabile...
Enti locali e sanità sono al collasso, le risorse per gli aumenti contrattuali dovranno essere reperiti all'interno dei bilanci delle singole amministrazioni.
Ma oggi esiste un nemico piú subdolo: l'apatia, il senso di rassegnazione insinuatosi nelle menti di molti lavoratori pubblici. Ci accusano di essere fannulloni e improduttivi, corrotti e inclini al malaffare e guardate bene che il discredito non riguarda solo i comportamenti individuali di chi commette i reati ma l'intera categoria dei\lle dipendenti pubblici.
Dopo anni di campagna incessante contro i  cosiddetti fannulloni, abbiamo finito per crederci anche noi, la falsa morale diffusa ad arte dalle politiche dei tagli e dell'austerità ha prodotto danni nefasti nella cultura sindacale.
A colpi di decreti legge e pseudo riforme  che non determinano miglioramenti rispetti al passato ma invece hanno cancellato diritti acquisiti, hanno distrutto memoria e coscienze.
L' ipocrisia generale del Governo Renzi blatera sui diritti delle unioni tra persone dello stesso sesso (sacrosanti) ma dimentica di tutto il resto perchè molti altri diritti come quello alla salute, alla istruzione, alla casa e una equa retribuzione sono stati calpestati da anni di politiche scellerate.
Si dirà che il nostro paese é gravato da una crisi economica senza precedenti e che non esistono le condizioni per assicurare miglioramenti contrattuali ai dipendenti pubblici, tuttavia altri paesi alle prese con la crisi investono nei servizi pubblici mentre in Italia i\le dipendenti pubblici diminuiscono ogni anno e gli investimenti latitano
 Che fare allora?
Oggi solo per parametrare all'attuale costo della vita le nostre retribuzioni e garantire lo stesso potere d'acquisto del 2009, l' incremento medio salariale  dovrebbe essere non inferiore ai 300 euro a dipendente.


Volete alcuni esempi per recuperare fondi da destinare ai contratti?
- trasferire nella componente fissa e ricorrente tutta la parte di salario accessorio (tranne che per piccole e particolari voci)  con il risultato di vanificare gli effetti della Legge Brunetta che oggi tutti accettano e applicano, sindacati inclusi
-  riduzione dell'orario di lavoro da 36 a 35 ore (  con rimozione del blocco del turn over e incremento dell'occupazione) a parità di salario.L'esatto contrario di quanto hanno fatto nell'igiene ambientale con cgil cisl uil e sindacati autonomi che hanno sottoscritto una intesa contrattuale che porta l'orario da 36 a 38 ore settimanali
- ridurre il numero dei dirigenti  e delle strutture direzionali, ridurre i bonus ai dirigenti e stabilire un tetto salariale oltre il quale non andare.


Ma per fare cio' dovrebbe esserci la volontà politica e la cultura di non affossare ma rilanciare i settori pubblici. Questa è la  sola  sfida da lanciare e per cui mobilitarci
aumenti contrattuali reali e rimozione di ogni blocco al turn over


delegati e lavoratori indipendenti pisa
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