TRENI:cronaca di una strage annunciata


LA STRAGE IN PUGLIA

Ogni volta che si verifica una morte o un infortunio sul lavoro si parla di errore umano, una motivazione che non convince ed è una mera scusa per occultare la realtà dei fatti

Di fronte alla strage, la ennesima, del resto come non ricordare la strage di Viareggio con imputati che potrebbero beneficiare della prescrizione?

Proviamo, ancora prima del dolore, molta rabbia di fronte a 23 pendolari uccisi; un incidente che è frutto dei tagli imposti alle linee ferroviarie a vantaggio solo della inutile alta velocità.. Meno dei 2% dei fondi viene destinato al Meridione, dove abbiamo ancora in numerose regioni il binario unico.

Dove era la classe politica, dove i media, dove gli intellettuali, quando tagliavano nei settori trasporti, sanità e istruzione pubblica? "Pubblico" è un termine fuorviante, con cui nascondevano decenni di riduzione della spesa, di privatizzazioni sorrette da logiche imprenditoriali dissennate che penalizzano la stragrande maggioranza dei cittadini.

C’era un tempo in cui le ferrovie italiane erano le piu’ sicure e funzionanti, oggi sono tra le piu’ pericolose per colpa e responsabilità di una classe politica che ha sostituito l’interesse comune e pubblico con gli affari di pochi, dei soliti noti.

Un disastro annunciato quindi che va a colpire pendolari, giovani e anziani che pensavano di essere piu’ sicuri su un treno senza aria condizionata, lento e a costo accessibile. Le ferrovie privatizzate hanno smantellato gran parte dei controlli e della manutenzione, riservati solo ai treni per i quali il costo a carico dei cittadino è decisamente elevato

Poco importa che oggi si parli dei fondi europei per il  raddoppio della ferrovia pugliese già disponibili. La domanda da porci è perché le opere di pubblica utilità abbiano tempi di realizzazione infiniti , tra gare di appalto al ribasso e rinviate anno dopo anno .

La strage in Puglia è il segnale di un sistema malato e corrotto, che ormai non tiene in alcun conto la vita , la salute e la sicurezza dei suoi cittadini come dimostrano le innumerevoli morti in ferrovia anche tra il personale delle fs.

La cultura della sicurezza deve affermarsi a prescindere dai budget aziendali e noi cittadini anziché ripiegarsi nell’individualismo e vivere la realtà come ineluttabile dobbiamo cercare, anche con piccole azioni quotidiane, di invertire questa tendenza.


Stefania Corucci e Federico Giusti (delegati sindacali Comune di Pisa)
Pisa 14 luglio 2016

 

 

 

 

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