Dal comune di Pisa sulla contrattazione decentrata


A seguire il comunicato dei delegati cobas al comune di Pisa

Alcune  elementi di riflessioni sul contratto decentrato 2017

Come tutti saprete domani dovremo discutere i contenuti della preintesa del contratto decentrato 2017.
Non vogliamo fare di nuovo la lista, seppur importante, dei risultati ottenuti ci riferiamo ad un'ulteriore quota di progressioni orizzontali, al mantenimento per chi non le ha fatte della quota di produttività del 2013,  ad un incremento sulle specifiche responsabilità, all'approvazione (finalmente) di un regolamento su di esse, perché non siano più erogate a chi ha i capelli biondi o gli occhi neri.

Fatto l'elenco è necessario soffermarci almeno su due/tre questioni:

a) nel contratto vi è anche l'incremento per euro 40.000 delle posizioni organizzative, incremento da sempre osteggiato dalla RSU e dalle OO.SS. Va detto chiaro: questa è stata una condizione che l'Amministrazione ha posto sin da subito, senza mai dimostrare le reali esigenze della macrostruttura e gli obiettivi che si devono raggiungere. Significativo è il fatto che per le specifiche responsabilità sia stato elaborato in tempi brevi un regolamento, mentre per le PO la RSU ha sottoscritto un impegno con l'Amm.ne di elaborarlo entro la fine del mese di maggio. Bene in questi giorni l'Amm.ne ha già assegnato 2 posizioni organizzative con motivazioni che solo una persona dotata di grande fantasia può interpretare.

L'Amministrazione e altre sigle sindacali asseriscono che il contratto è svincolato dagli aspetti giuridici. Ma come si può affermare ciò? Se l’Amm.ne ha un programma e devo raggiungere degli obiettivi, deve avere una struttura e conseguentemente delle figure (Dirigenti, D, C, B) che si impegnino per raggiungerlo. Insomma deve pianificare, deve avere una strategia e quindi il lato economico si coniuga con quello giuridico. Provate a smentire ciò.

b) Per il 2017 sono previste altre progressioni, rimangono fuori circa 130 dipendenti.
Le progressioni orizzontali ce le siamo finanziati da soli, considerato che il Contratto Nazionale è fermo ormai da circa 10 anni. Le risorse sono state prese dal solito contenitore e per questo coloro che hanno fatto la progressione nel 2016 subiranno una piccola decurtazione sulla quota di produttività. Agli altri dipendenti per quest'anno sarà assicurata la quota di produttività dell'anno 2013 cioè quella base. (Nel 2015 abbiamo avuto più risorse perchè abbiamo recuperato la perdita dell'anno 2014).
Sulle progressioni abbiamo discusso tanto all'interno della RSU, e al nostro interno perchè?

Esse si fondano su un sistema di valutazione che è sorprendentemente fasullo. Basta vedere che interi settori sono rimasti fuori (servizi educativi) e in altri settori ne hanno beneficiato tutti. La domanda da porsi è la seguente: ci sono settori in cui tutti sono geni e in altri ci sono dipendenti incapaci, oppure le valutazioni i dirigenti le danno per il colore degli occhi?  (Sia chiaro, noi non abbiamo mai creduto alla meritocrazia, la meritocrazia è funzionale solo al potere e applicata solo ai dipendenti per farli ulteriormente  dividere. Avete mai visto un Amministratore che ha fatto fallire grosse aziende (Alitalia) o Banche mandato a casa? Al contrario questi signori hanno beneficiato di milioni di euro di buonuscita). Quindi noi di cosa parliamo? Su questo punto è bene soffermarci.

C'è poi la partita per il 2018 per quei dipendenti che rimarranno fuori  circa (130). L'impegno con l'Amm.ne è di trovare le risorse, e, speriamo sia possibile altrimenti avremmo creato una disuguaglianza salariale basata, tra l'altro, su elementi non oggettivi.

Questo documento è un invito a riflettere su cosa sta accadendo, non vogliamo né magnificare il risultato del preaccordo, né sminuirlo. E' QUELLO CHE E’, consapevoli del fatto che  si è stabilizzato un po' di salario (per ora non a tutti), ma in un contesto di perdita salariale disastrosa, di un contesto nazionale altrettanto disastroso,  che ha visto smantellare lavoro e lavoratori, sanità, scuola, giovani e meno giovani. Se valutiamo queste cose non c’è da essere felici per una progressione economica. C’è invece da contrastare qualsiasi cosa violi le corrette relazioni sindacali (ad iniziare dalle P.O. assegnate senza regolamento) ed è necessario volgere lo sguardo più avanti al contratto decentrato, non rimanere fermi sulle poche cose che ci interessano individualmente. Questo è quanto ciascuno di noi dovrebbe fare.

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