Italia? Un paese di vecchi al lavoro e di giovani disoccupati e in fuga.


E' risaputo che la forza lavoro piu' vecchia nella pubblica amministrazione sia in Europa quella italiana. Attenzione che parliamo anche di insegnanti, medici, infermieri sottoposti a stress e carichi di lavoro per superare i quali e conservare la necessaria lucidità e tranquillità nello svolgimento delle mansioni quotidiane, condizioni che stanno venendo meno giorno dopo giorno.

Un terzo degli occupati in Italia va dai 50 ai 64 anni (7,5 milioni), mentre nel 2004, praticamente due milioni in piu' di quanti fossero per Istat nel 2004.

Queste sono le conseguenze delle riforme previdenziali che hanno allungato l'età lavorativa, del blocco del turn over nel pubblico impiego che ha impedito migliaia di assunzioni e solo in misura minore dell'invecchiamento della popolazione, ragion per cui se oggi al lavoro trovi uomini e donne avanti con gli anni la responsabilità non è attribuibile al calo delle nascite ma alle politiche previdenziali e lavorative

Una buona parte (l'Inps dà alcuni numeri interessanti) dei nuovi rapporti di lavoro attivati arriva dalla fascia d’età “matura” , del resto se non assumi i giovani non puoi pretendere che abbiano esperienza già acquisita.

Anche la interazione tra scuola e lavoro si sta dimostrando una bufala perché quei profili tecnici non sono acquisibili con stages come quelli visti negli ultimi mesi ; il lavoro gratuito poi non rappresenta certo una opportunità per acquisire esperienza e conoscenze.

Gli over 45 sono quelli formati nella scuola di un tempo, quella per intenderci in cui si investiva, sono lavoratori per formare i quali non ci si limitava a stages fittizi ma attenzione sono decine di migliaia i lavoratori senior che non hanno trovato una ricollocazione nel circuito produttivo perché la produzione e le innovazioni stagnano.

Quindi se i giovani restano disoccupati o si presenta loro qualche impiego gratuito o ipotetici stages, i piu' vecchi solo in parte trovano impieghi anche se hanno qualche possibilità in piu' dei loro figli

E cosi' per la fascia di età 50-64 anni il tasso di occupazione cresce di 18 punti (al 59,1%), allo stesse tempo comunque aumentano, e in misura maggiore, gli inoccupati. Infatti è piu' che raddoppiato il numero di disoccupati (489mila), insomma gli inattivi in questa fascia di età per quanto meno numerosi di 10 \15 anni fa restano comunque numerosi.


Esiste una soluzione?

Per i padroni sono flessibilità oraria, part time per i piu' vecchi al posto dei contratti full time, accordi di secondo livello e deroghe ai contratti nazionali.

Ovviamente non una parola viene spesa sulla natura produttiva del sistema Italia, su quanto non hai investito e sulle scelte strategiche perché ancora una volta è proprio la riduzione del costo del lavoro a farla da padrona.

Commenti