Imprese e dazi


Nei giorni scorsi è uscita la notizia dei dazi che gli Usa dovrebbero imporre alle importazioni provenienti dall'estero, Italia inclusa con olio di Oliva e i motocicli Piaggio.

Anni fa il Governatore della Regione Toscana, E. Rossi, ando' nel sud est Asiatico a inaugurare un nuovo stabilimento Piaggio, quello stabilimento che un domani potrebbe soppiantare Pontedera nella produzione di motorini da esportare, senza dazi, negli Usa.

Anni di delocalizzazioni benedette dal Pd e dai sindacati, ora siamo arrivati alla resa dei conti con lo stabilimento Piaggio ridotto all'osso sia come forza lavoro che come prodotti (forte ridimensionamento delle 4 ruote)

Ma i dazi non fanno dormire sonni tranquilli anche a tanti prodottori Usa: agricoltori e allevatori (che temono le ripercussioni delle dispute con il Messico), aziende metalmeccaniche e non solo ad alto tasso tecnologico, interi stati come California , Michigan...

Sono numerosi i settori paurosi delle ripercussioni dei dazi sulla stessa economia Usa, un marchio americano per eccellenza, la Harley-Davidson, ha preso posizione contro barriere agli scooter europei nel timore di ripercussioni che impedirebbero al marchio le esportazioni in Europa.

Ci sono poi Stati agricoli che hanno paura di vedere bloccate le loro esportazioni nel campo agro alimentare , insomma non mancano gli oppositori ai dazi di Trump all'interno del capitalismo che conta. H

Dal canto suo Trump prova ad addolcire la pillola con l'abbassamento delle tasse anche per agevolare il rimpatrio di profitti.

IL terreno della riforma fiscale sarà determinante per l'amministrazione Trump ma un problema non secondario è rappresentato anche dagli interessi industriali, soprattutto dell'ho tech in Cina dove hanno delocalizzato da anni gran parta della produzione

Il capitalismo Usa forse non potrà permettersi un protezionismo vero e proprio con ripercussioni negative sulle famiglie Usa, sull'aumento dei costi per acquistare numerosi generi di prima necessità e non, con aumento dei prezzi di tanti prodotti e minore margine di profitto con perdita di posti di lavoro.

Nel frattempo un'altra domanda sorge spontanea: rispetto alle delocalizzazioni produttive quali sono le risposte del capitalismo Italiano?

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