Perchè l'Italia appoggia Erdogan

La Turchia ha un ruolo importante per l'Italia, l'export italiano è in continua crescita. Se vediamo alcuni dati si capisce perché i rapporti tra Italia e Turchia siano cosi' stretti, la Turchia è il primo paese dell'area dove il nostro paese esporta, il decimo in assoluto nella lista dei paesi destinatari delle esportazioni nostrane.

Sono decine le aziende italiane che da tempo hanno delocalizzato le produzioni in Turchia o che vi hanno aperto attività, magari con patnership locali.

Un mercato florido che ha registrato tuttavia un piccolo calo nell'ultimo anno e mezzo. Nel 2016 le vendite italiane verso il Paese sono scese a 9,6 miliardi di euro rispetto ai poco meno di 10 miliardi del 2015 (-3,8%).

Ma se calano le esportazioni aumentano invece di oltre il 12% le importazioni dalla Turchia verso l'Italia. La speranza Italiana è di trovare in Erdogan un alleato commerciale e anche un acquirente di alcuni prodotti come le armi.

Stando ad alcuni numeri sono quasi 600 le aziende italiane attive in Turchia, i settori interessati sono l'abbigliamento, la meccanica e l'impiantistica. Ma soprattutto sono gli interessi infrastrutturali a giocare un ruolo importante, l'Italia si sa, è incapace di tutelare il proprio territorio ma costruisce strade e palazzi in mezzo mondo per non parlare poi delle industrie e di alcune banche con l'apertura di alcuni sportelli da parte di Unicredit e Intesa Sanpaolo.

L'Italia ha un obiettivo ambizioso, allungare le mani sul comparto infrastrutture-costruzioni-logistica, accaparrarsi il controllo sulle industrie farmaceutiche e nel campo delle infrastrutture legate al settore ospedaliero.

Tutto cio' comporta anche esportazione di macchine, di tecnici, di esperienze e di capitali.

Erdogan ha vinto il referendum dopo avere incarcerato migliaia di oppositori , altre migliaia hanno perso il lavoro cacciati dall'esercito e dalla pubblica amministrazione, un colpo di stato benedetto dalla Nato che nella Turchia vede un alleato strategico di primaria importanza.

Il sultano Erdogan è l'alleato che conta nella Regione, l'alleato ritrovato dagli Usa.

Metà del commercio estero della Turchia avviene con l’Unione Europea, sono europei il 70% dei capitali stranieri investiti in Turchia, sono con banche europee i debiti delle principali aziende turche.

Proprio negli ultimi mesi le purghe di Erdogan hanno sortito i loro effetti e il clan Erdogan controlla non solo l'esercito ma anche quel Fondo sovrano turco e di fatto farà il bello e il cattivo tempo negli appalti delle grandi opere che le aziende europee stanno per costruire in Turchia

Dopo la famiglia Murabak, un altro clan familiare sta facendo fortuna calpestando diritti umani e diritti civili, guadagnando dei super poteri che con la democrazia non hanno niente a che spartire.

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