I soloni all'attacco dei salari
I soloni all'attacco delle retribuzioni
Alcuni soloni in materia di Enti locali e Pubblica amministrazione
tuonano contro gli aumenti contrattuali "fuori controllo" dei dipendenti
della Pubblica amministrazione, lo fanno dimenticando che proprio nel
privato innumerevoli contratti sono stati siglati al ribasso demandando
alla contrattazione di secondo livello un eventuale e parziale recupero .
Se si contestano gli aumenti nella Pa, onestà intellettuale vorrebbe
che si tenesse conto dei due livelli di contrattazione e non solo di
uno.
Per lor signori, nella Pa gli aumenti sarebbero superiori dello 0,5 %
rispetto al privato ma non si dice che per nove anni i contratti nel
pubblico sono rimasti al palo senza alcun rinnovo, non si dice che la
stessa contrattazione di secondo livello ha subito perdite attraverso la
contrattazione del Fondo della produttività ( meno soldi destinati al
personale).
Altro aspetto taciuto è quello dei prezzi al consumo rilevato
dall’Ipca che è la causa della perdita di salario tanto nel pubblico
quanto nel privato, un sistema di calcolo che nel corso degli anni ha
determinato la perdita di potere di acquisto e l'impoverimento delle
buste paga e che oggi dovrebbe essere rimesso in discussione per
favorire la domanda e i consumi stessi.
L'obiettivo dei Soloni è ben chiaro : affermare la illegittimità
degli aumenti contrattuali per il triennio 2018\21, perchè i contratti
sono scaduti da quasi 3 anni, se ci limitassimo all'inflazione gli
aumenti sarebbero solo dell'1,8%, il che porterebbe pochissimi euro di
aumento, inferiori per altro alle proposte del Governo e della Ministra
Dadone.
Altro aspetto taciuto riguarda il Fondo della produttività che non
puo' aumentare visto che è sottoposto a regole atte a contenere la spesa
di personale e gli stessi incrementi salariali.
Se incrementi della Produttività in termini assai contenuti sono
stati possibili è perchè numerosi Enti hanno mantenuto la cosiddetta
virtuosità dei conti nonostante i tagli del Governo agli Enti locali e
alle Regioni.
Se poi andassimo ad analizzare la spesa di personale, nel privato e
nel pubblico, nell'ultimo ventennio capiremmo che sostanzialmente
esiste un equilibrio e gli aumenti restano comunque inferiori al
necessario tenuto conto degli effettivi incrementi del costo della
vita.
E sempre onestà intellettuale dovrebbe ricordare ai nostri soloni che nei futuri aumenti ci sarà anche la spesa di 1,3 miliardi stanziati per categorie specifiche, a partire da medici e infermieri che combattono la pandemia.
Perchè allora accanirsi contro i\le dipendenti della Pubblica
amministrazione? Per abbattere il potere di acquisto e continuare a
gettare discredito sui servizi pubblici favorendo nuove e insensate
campagne denigratorie contro i cosiddetti fannulloni e nuovi processi di
esternalizzazione
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