Indebolito il movimento operaio crescono le sentenze a favore delle aziende. A proposito della Sentenza sulla strage di Viareggio
Non è in gioco il rispetto del ruolo della Magistratura, il problema è ben altro ossia se una Sentenza è giusta oppure no. In nome del diritto, specie se hai avvocati bravi e di grido, una sentenza puo' essere ribaltata, i colpevoli trasformati in innocenti anche se agli occhi della maggioranza dei cittadini le decisioni dei Magistrati appariranno sbagliate e lesive del principio stesso di giustizia.
La recente sentenza sulla strage di Viareggio, in Cassazione, desta a dir poco perplessità soprattutto laddove non viene riconosciuta la strage sul lavoro. Viviamo in un paese nel quale la salute e sicurezza dei lavoratori è sempre piu' compromessa, aumentano le morti sul lavoro nonostante milioni di uomini e donne siano in smart o fuori dalla produzione con gli ammortizzatori sociali. Siamo certi che i principi della Costituzione abbiano trovato applicazione del corpo delle leggi in materia di lavoro e nel codice civile? Nutriamo seri dubbi a tal riguardo, anzi dagli anni ottanta ad oggi ci pare evidente che la Giustizia si sia mossa sempre piu' verso i desiderata delle imprese.
L'articolo 41 della Costituzione è oggetto di interpretazioni contrastanti, fatto sta che la libera attività economica nel corso degli anni si è trasformata in arbitrio della impresa ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici non piu' tutelati da leggi che i governi degli ultimi lustri hanno smantallato scientemente, dall'art 18 alle norme che limitavano il controllo dei lavoratori con strumenti di videosorveglianza. Viviamo in un paese nel quale gli algoritmi dominano incontrastati decretando le nuove forme di schiavitu' e questo paese si è trasformato in quello che oggi è sotto i nostri occhi.
Solo in teoria l'azienda è chiamata a rispondere della mancata tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici, quando accade passano anni tra processi lunghi e costosi e sovente innumerevoli reati cadono in prescrizione. Il primato della impresa sui lavoratori è la vera causa del problema e su questo punto la nostra stessa Costituzione è contraddittoria, anzi le parti piu' avanzate sono state riscritte nel corso del tempo. Invocare allora la Carta ci sembra un esercizio retorico e fuorviante, consolatorio ma del tutto inutile.
In linea teorica l'azienda viene chiamata in causa davanti alla morte o a lesioni ai danni di lavoratori non solo in caso di palese dolo ma anche per semplice inosservanza delle normative a tutela della salute e sicurezza. Ma l'onere della prova è sempre a carico dei lavoratori, un po' come sta accadendo con i contagi da covid nei luoghi di lavoro. Poi sovente esistono circolari e scappatoie giuridiche tali da consentire ai padroni di dormire sonni tranquilli. Solo in casi eccezionali è stato possibile dimostrare il comportamento doloso e colposo dei vertici aziendali, non è accaduto invece nel caso della strage di Viareggio con una Sentenza che ha fatto decadere il reato di omicidio colposo e in un colpo solo archiviato innumerevoli testimonianze e perizie che dimostravano invece le responsabilità dei vertici di Trenitalia e Rft , questo è quanto asseriscono all'unisono sindacati\listi, familiari delle vittime e associazioni varie.
La sentenza della Cassazione non solo priva di ogni giustizia i familiari delle 37 vittime di Viareggio ma rappresenta un precedente pericoloso per tanti altri processi che si terranno nei prossimi anni soprattutto a seguito dei contagi e delle morti da Covid.
La sentenza a nostro modesto avviso mette in secondo piano le violazioni delle normative sulla sicurezza sul lavoro visto che dimostrare un comportamento doloso è sempre piu' arduo.
La giurisprudenza da anni ha operato una scelta ben precisa, privilegiare il mercato e gli interessi aziendali a discapito della salute e sicurezza sul lavoro, innumerevoli sentenze si sono chiuse con pene irrisorie e i responsabili di morti e lesioni non hanno scontato alcuna pena limitandosi a risarcimenti in sedi civili poi pagati con le assicurazioni personali dei managers e delle aziende.
Nel corso degli anni, arretrando il movimento operaio e le sue conquiste, ridotto il ruolo dei sindacati alla concertazione o a centri caf e patronati, la stessa Magistratura ha finito con l'assumere decisioni che vanno sempre piu' verso le aziende e i loro interessi, non parliamo di parzialità della Giustizia ma di una Giurisprudenza insensibile da anni alle ragioni dei subalterni e dei dominati, essa stessa subalterna alla supremazia del mercato. Non pensiamo che il Parlamento voglia cambiare le regole oggi esistenti, chi ha scatenato la crisi di Governo ritiene il jobs act insostituibile al pari di tutti gli altri Parlamentari, siano essi di maggioranza o di opposizione,
La debolezza dei lavoratori e delle lavoratrici, la crisi quarantennale del movimento operaio rende assai difficile l'approvazione di norme piu' stringenti a tutela della nostra salute e sicurezza per mettere i datori di lavoro davanti alle loro responsabilità. Non è un problema di giustizia , è solo una questione di rapporti di forza, certe sentenze ingiuste non provocano da tempo immemorabile rabbia e opposizione nei luoghi della produzione e nel paese, fino a quando la maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici non faranno propria la rabbia e lo sdegno per questo stato di cose difficilmente cambierà qualcosa
Del resto oggi non sarebbe logico allargare le tutele dello Statuto dei lavoratori del 1970? Logico ma impossibile in Parlamenti dove gli interessi aziendali e capitalistici restano dominanti in quasi tutto l'arco parlamentare.
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