Non c'è dissesto che tenga, i diritti acquisiti vanno rispettati! Ma attenzione allo "scippo" dei futuri fondi

Acquisito un diritto non si perde, è il caso delle progressioni orizzontali   a seguito di procedura selettiva  superata positivamente, per il dipendente pubblico, anche qualora dovesse esserci da parte dell'Ente una sorta di ripensamento contabile annullando le procedura, resta il dovere di ricevere in busta paga lo scatto ossia il differenziale economico .

 Lo dice la sentenza n. 24/2021 della Sezione Lavoro del Tribunale di Sassari, anche quando dovesse esserci un problema finanzario, chi ha conseguito una progressione economica deve riscuotere il dovuto. aumento. La sentenza fa riferimento a un ripensamento di un Ente a seguito di un controllo dei fondi disponibili, l'errore è dell'Ente insomma e la progressione, una volta conclusa la procedura, va regolamernte pagata.

Una sentenza che rende giustizia alle progressioni orizzontali dopo che l'Aran ha eciso di contenere ai minimi termini e richiama al rispetto dei diritti dei lavoratori per cui qualunque decisione contraria del datore di lavoro non solo sarebbe arbitraria ma anche impugnabile con successo. E' bene sapere che il blocco degli inquadramenti è in aperto contrasto, oggi, con le normative e con i contratti della PA 

Ma il problema riguarda tuttavia ben altro ossia incrementi del fondo della prioduttività che dopo ispezioni del Mef e della Corte dei Conti potrebbero essere giudicate illegittime. In tale caso a pagare sono comunque non i lavoratori che nel passato ne hanno beneficiato ma corre  l'obbligo di recuperare le cifre indebitamente erogate con decurtazioni annuali all'interno della successiva contrattazione sindacale di secondo livello. Sta avvenendo in numerosi Enti e ci sembra evidente che il diritto individuale riconosciuto sia in antitesi al principio che le cifre debbano essere recuperate decurtando il fondo della produttività  negli anni successivi. Una evidente contraddizione che dimostra come le regole dell'austerità siano ancora vigenti e non contrastate dai sindacati cosiddetti rappresentati negoziale successiva.

 

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