Il fondo della produttività? Non aumenta con i contratti precari

IL ricorso ai contratti a tempo determinato per alcune categorie in deroga ai tetti di spesa non è certo la soluzione del problema. 

Negli enti locali la fine del turn over ha spianato la strada ai fabbisogni di personale che annualmente vengono rivisti e spesso determinano vuoti di organico in certi settori che dovrebbero invece essere potenziati

Lo stesso trattamento accessorio per i Comuni è condizionato dalla dotazione organica , dalla sua crescita rispetto al 2018, puo' crescere se nel frattempo sono aumentati i dipendenti e in tempo di Covid i percorsi assunzionali sono a rilento e devono superare innumerevoli ostacoli.Per anni poi i fondi della produttività hanno subito decurtazioni che hanno indebolito il salario di secondo livello.

E' emblematico il fatto che il contratto , scaduto 3 anni fa, abbia scaricato sul fondo l'aumento di alcune indennità e istituti contrattuali senza incrementare il fondo, sono sempre e solo i lavoratori e le lavoratrici a pagare , se vuoi aumentare la indennità di condizione lavoro è possibile solo rinunciando alle progressioni di carriera (ormai ridotte a poca cosa con le ultime circolari Aran) o decurtando la produttività.

La Rgs parla di proporzionale aumento delle risorse destinate al trattamento accessorio con la crescita del personale a tempo indeterminato, se un Comune assume solo con contratti a tempo il fondo non cresce. .

 E' la ennesima dimostrazione che la spesa di personale non potrà crescere in rapporto alle reali esigenze degli Enti e lo stesso salario accessorio viene pensato all'interno di logiche di contenimento della spesa.

Le conseguenze sono quindi l'impoverimento del potere di acquisto dei nostri salari

 

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