Revisionismo storico e manipolazione delle fonti? A proposito della nascita del Partito comunista

 Un film mandato in onda dalla Rai sulla scissione di Livorno e la nascita del Partito comunista, basta guardare ai protagonisti delle interviste per capire la finalità ideologica e politica della ricostruzione "storica", una lettura finalizzata ad equiparare la violenza politica dei fascisti e dei socialisti massimalisti, spiegare che l'errore fu commesso dai comunisti con la scissione dai socialisti.

Forse , ed è tutto dire, le soli voci discordanti sono state quelle di Fausto Bertinotti e Luciana Castellina che almeno hanno avuto il coraggio intellettuale di non abiurare la nascita del Partito comunista contestualizzando l'evento nella storia novecentesca. Anche l'intervento della musicologa Marini con l'analisi esegetica di alcuni testi è stata tra le poche parti del film da salvare.

Ma nel film mancano le voci dei comunisti attuali o di esponenti del sindacalismo conflittuale, la figura di Bordiga viene deliberatamente sminuita. Per questo è bene rinviare direttamente all'intervento di Amedeo Bordiga al congresso di Livorno ove vengono spiegate bene le ragioni della scissione. Poi è possibile anche non condividere la posizione di Bordiga ma resta lo scritto piu' lucido e storicamente rilevante  che spiega le ragioni della rottura con il Partito socialista  individuandone i limiti che portarono poi all'avvento del fascismo.

https://www.ottopagine.it/campania/cultura/224205/amadeo-bordiga-e-la-scissione-di-livorno-del-1921.shtml

 Altro contributo indelebile è quello di Antonio Gramsci e per completezza rinviamo ad altro link

 https://www.marxismo.net/index.php/teoria-e-prassi/movimento-operaio-italiano/506-antonio-gramsci-dagli-scritti-giovanili-alla-scissione-di-livorno

Differenti furono poi le posizioni di Bordiga e Gramsci ma resta il fatto che la operazione giornalistica di condannare la scissione come causa della debolezza delle sinistre davanti all'avvento del fascismo non è storicamente accettabile oltre a rappresentare una rilettura distorta e parziale della storia del movimento operaio. E sulle riscritture parziali si basa il revisionismo storico e politico che piega la realtà, la storia e le stesse fonti a finalità specificamente politiche , una sorta di giustificazionismo del presente con la resa incondizionata delle sinistre alle politiche dell'austerità e alla piena compatibilità con gli interessi del capitale.



Commenti