Mes o Recovery:se non è zuppa è pan bagnato
a seguire la dichiarazione della Cub Pubblico Impiego
Dopo un mese di lotte intestine alla compagine di Governo, Italia
Viva ha ritirato i ministri aprendo la crisi i cui esiti sono tutt'altro
che scontati. A distanza di poche ore domina la confusione, la invettiva sui
social e la supina accettazione delle regole dei dominanti con i
lavoratori e le lavoratrici nel ruolo di spettatori disorientati e
ignari dei veri motivi del contendere.
Storicamente, in tempi di crisi governativa, il ruolo dei Sindacati
cosiddetti rappresentativi è stato quello di invocare soluzioni rapide,
la assenza di un governo e di stabilità hanno giocato equivoci e brutti
scherzi, sono stati spesso la scusa per la quale non mobilitare le
piazze, non scioperare restandosene zitti e muti.
La crisi si diceva era foriera di sventura perchè senza
interlocuzioni al Governo non sarebbe stato possibile trattare le
tematiche del lavoro, un richiamo retorico al senso di responsabilità di
politici che nel corso degli anni hanno solo prodotto leggi arrendevoli
e subalterne ai poteri economici e finanziari dominanti. Perchè i
richiami alla responsabilità non hanno fermato l'attacco al diritto alla
cura o alla istruzione, al potere di acquisto e di contrattazione e
proprio in queste ore Italia Viva esalta il jobs act come soluzione,
Insomma c'è la crisi? Azzeriamo le tutele collettive ed individuali!
Il solo senso di responsabilità da invocare, per i lavoratori e le
lavoratrici, dovrebbe essere ben altro, mantenersi autonomi e lucidi nel
valutare le posizioni e i motivi del contendere, non diventare
partigiani di chi alimenta illusioni per dimenticarsi subito gli impegni
assunti.
In queste settimane si è avviato il confronto sul cosiddetto Piano
di resilienza, una spesa” di ben 222,9 miliardi di Euro. Nei luoghi di
lavoro , anche per la pandemia, questo argomento è del tutto sconosciuto
eppure riguarda il presente e il futuro della forza lavoro, dei
giovani.
Si tratta di soldi a fondo perduto ma anche di prestiti, anzi di
sovvenzioni europee, che dovranno essere rimborsati con tanto di
interessi. Ma sulle condizioni di questi soldi si gioca una partita
sporca alla insegna della disinformazione, sembra quasi che si voglia
regalare dei soldi ai paesi e che gli stessi soldi siano rifiutati da
una classe politica irresponsabile. Certe narrazioni tossiche,
semplicistiche e retoriche, sono dure da morire perchè funzionali a
confondere le idee soprattuto ai subalterni \dominati.
Il #Next Generation Italia è la versione italiana del #Next generation Europe approvato
poche settimane fa dal Consiglio Europeo, decine di pagine ad includere
la riforma della Pa, del lavoro, investimenti nella ricerca e nelle
infastrutture ma anche 50 miliardi alle imprese senza alcun controllo su
come saranno utilizzati questi soldi, con quali ricadute occupazionali,
produttive e sociali, con quali atti di indirizzo e controllo. E ancora
una montagna di soldi per la digitalizzazione, la riforma della Pa e la
transizione economica, per l'economia cosiddetta circolare, progetti
ancora oggi astratti e soprattutto privi di progetti scritte con
ricadute pratiche.
Il motivo del contendere è legato alla gestione e spartizione di
questi soldi, alle priorità da dare, alla costruzione di un nuovo,
l'ennesimo patto sociale, che potrebbe escludere in partenza numerosi
soggetti emarginati dai processi di ristrutturazione e riconversione, il
tutto in assenza di percorsi chiari che restituiscano al pubblico
controllo, e direzione a fini sociali dell'economia.
E poi, come se non bastassero i contenziosi sull'utilizzo di
questi soldi, c'è chi , ad esempio Italia Viva di Renzi, spinge con
forza verso il Mes per accedere al quale il nostro paese dovrebbe
adottare politiche draconiane di contenimento del debito e dei costi
sociali, attuare liberalizzazioni e licenziamenti , una ricetta già
sperimentata in Grecia, paese messo in ginocchio e privatizzato e ormai
privo di ogni autonomia e sovranita'.
Se questi sono gli scenari, cosa dovranno fare i lavoratori e le lavoratrici?
Evitare il ricorso al Mes che imporrebbe politiche socialmente devastanti, entrare nel merito del Piano di resilienza contestandone i contenuti e
l'assenza di atti chiari per rafforzare i servizi pubblici, sanità in
primis, non ridursi al ruolo di tifosi del Governo o pasdaran di una
opposizione sovranista che rimpiange Trump e le politiche neoliberiste
che poi sono le vere responsabili della strage da covid e di quella
crisi economica tanto prolungata quanto incontrastata dalle politiche di
investimento e rilancio della domanda.
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