Facciamo chiarezza su Mes e Recovery Fund

Facciamo chiarezza su Mes e Recovery Fund

Marco Bersani

Mentre il Paese è ancora attraversato da una pandemia che lo ha messo in ginocchio, dentro la sfera istituzionale va in scena il teatro dell'assurdo di una crisi di governo, incomprensibile ai più, dettata da ambizioni personali e dallo scontro di potere in vista dell'arrivo di fondi che dovrebbero servire alla rinascita del Paese.

Ma se sulle prime poco si può fare, essendo il narcisismo un virus senza vaccino, sul secondo è bene fare un po' di chiarezza, poiché da quanto traspare nella comunicazione politica e mass-mediatica sembra proprio si scambino lucciole per lanterne.

Partiamo dal Mes, agitato come una clava da Renzi e presentato da quasi tutti i partiti e stampa come un regalo di 36 miliardi per medici, infermieri, ospedali e assistenza, cui solo la tigna dell'ideologia impedisce di accedere.

E' davvero così? Ci sono 36 miliardi per la sanità che, per colpa di qualcuno, stiamo buttando via?

La realtà è un'altra: il Mes è una delle modalità di reperimento di risorse per coprire le spese previste nel comparto sanitario, spese già approvate con la legge di bilancio, e il cui ammontare è indipendente dalle modalità con cui le si finanzia. Non ci sono 36 miliardi in più, c'è solo la possibilità di finanziare una parte della spesa deliberata per il Servizio Sanitario Nazionale (121,37 mld per il 2021, con un ridicolo aumento, in piena pandemia, di 853 milioni rispetto all'anno precedente) attraverso il Mes, invece che con l'ordinaria emissione di titoli di Stato.

Il “vantaggio” sarebbe nei tassi di interesse leggermente inferiori per quella parte; lo svantaggio, ben più considerevole, sono le condizionalità (leggi: politiche di austerità), inscritte nel Trattato e mai modificate, nonostante le dichiarazioni del Gentiloni di turno.

Proviamo a leggere meglio anche le mirabolanti cifre del Next Generation Ue, continua qui 

 https://www.attac-italia.org/facciamo-chiarezza-su-mes-e-recovery-fund/


 

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