Aumentare i salari? No pensano alla produttività

 Il Governatore della Banca d'Italia ha le idee chiare: i salari non devono essere aumentati perchè avrebbero impatti negativi sull'economia. E il potere di acquisto da recuperare? Ci pensa la produttività, se lavoriamo 3 volte tanto qualche spicciolo ci tornerà utile.



La produttività in Italia , come del resto i salari, sono in erosione per ragioni per altro note: in 30 anni le buste paga italiane sono rimaste invariate mentre il costo della vita è cresciuto, abbiamo perso potere di acquisto quando altri paesi europei accordavano aumenti contrattuali pari al doppio di quelli italiani.

La produttività non è cresciuta perchè il sistema italiano ha puntato tutto sulla riduzione dei salari e sulle delocalizzazioni investendo poco o nulla nella ricerca, nella innovazione. Se prima il pubblico faceva da traino per gli investimenti e i processi innovativi, impoverendo il settore pubblico hanno pensato che i privati facessero da traino ma si sono sbagliati. E invece di cambiare rotta hanno continuato con politiche remissive e subalterne ai dettami padronali.

In sostanza siamo in presenza della solita ricetta neo liberista che pensa di risolvere il problema della erosione di potere di acquisto chiedendo alla forza lavoro un aumento delle prestazioni e la supina accettazione di flessibilità e precarietà salvo poi ottenere qualche vantaggio, irrisorio, dalla introduzione di norme fiscali che alla fine serviranno quasi esclusivamente alle aziende.



Il potere finanziario e quello economico da decenni ormai marciano insieme, prima la stabilità dei conti e il contenimento delle dinamiche salariali, poi i tagli al welfare , le ricette neoliberiste alla fine penalizzano la forza lavoro due volte, prima nel salario e poi come beneficiari di uno stato sociale carente e inadeguato costringendoci a ricorrere a sanità privata e a spendere più soldi perchè i servizi pubblici sono nelle condizioni che sappiamo.

E così facendo si tiene a bada la inflazione impoverendo i salari e mortificando la domanda, privatizzando settori dell'economia e non finanziando il pubblico.



Commenti