La meritocrazia che ha cambiato il nostro modo di vivere e di pensare

 Lettera alla redazione del Blog


Cari\e,. non importa il mio nome, sappiate solo che sono andato in pensione da due anni dopo 40 anni di servizio, ho un assegno previdenziale dignitoso che mi permetterà una tranquilla vecchiaia.



Ma dopo 40 anni di lavoro posso dire che la pensione è stata una autentica manna dal cielo, da tempo non riuscivo a parlare con i colleghi come accadeva fino a  soli 5\6 anni fa, la meritocrazia, il carrierismo sono divenuti valori assoluti che hanno impoverito la umanità e distrutto sul nascere ogni visione critica del mondo odierno. Per uno scatto o una progressione si è disposti a tutto anche a fregare il prossimo.

Molti contratti nazionali sono legati a questa cultura meritocratica, in banca sei promosso quando fai sottoscrivere quote azionarie ai clienti, in ospedale conta poco la professionalità se preparano bandi che richiedono alcune competenze e non altre acquisite sul campo. Mia moglie, in Comune, da 15  anni attende una progressione di carriera, si porta il lavoro a casa ma non prende un euro in piu', lo fa per scrupolo o forse perchè ha interiorizzato l'idea che il buon svolgimento del servizio dipenda da questo suo sacrificio. La sua posizione organizzativa invece fa carriera anche grazie al lavoro non retribuito.

Ho letto alcuni post vostri sui social e penso  valga la pena affermare un punto di vista critico della realtà ma farlo senza parteggiare per questo o quel gruppo, vi sono fin troppi partiti e organizzazioni, sindacali e politiche, destinate a farsi la guerra per un voto o per una tessera ma senza dotarsi di qualche prospettiva comune.

Penso ai morti sul lavoro, io stesso sono rimasto fermo un anno dopo un grave infortunio, resta emblematico il fatto che non sia mai stato organizzato uno sciopero generale per riconoscere il reato di omicidio per i responsabili di queste morti. Per anni sono stato Rls ma alla fine ho mollato perchè i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza sono in subordine ai datori di lavoro, vanno alle riunioni ma non prendono mai posizione contro l'azienda .

O penso all'inquinamento che ha cacciato via gli uccelli dalla zona paludosa dove ho vissuto per anni, la fabbrica vicina ha prodotto morte ma è stata difesa dal sindacato e avversata solo da qualche comitato ambientale isolato nel quartiere e anche nella opinione pubblica.

Morti sul lavoro, inquinamento e difesa dei diritti sociali sono per me le questioni importanti per le quali vale ancora oggi la pena di lottare, spero che continuiate a farlo anche per chi oggi è troppo amareggiato per alzare la testa e preferisce sorbirsi la realtà falsificata che ci raccontano sui giornali e alla televisione

d.v anni 65 ex operaio, ex impiegato oggi in Pensione


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