La narrazione tossica attorno alla Pubblica amministrazione.
La Pubblica amministrazione è malata nel senso che non si è più ripresa dalla perdita occupazionale e del potere di acquisto sancita dai 9 anni di blocco delle assunzioni e della contrattazione.
L'arrivo del Covid ha solo determinato l'acuirsi dei vecchi problemi trovandosi per altro la Pa a gestire il lavoro con modalità non in presenza, alcuni comparti hanno comunque affrontato seriamente il problema trovando anche soluzioni ma altri sono ancora decisamente indietro.
Non è stato di aiuto il covid che ha palesato procedure assunzionali troppo lente anche se il PNRR ha rappresentato l'occasione per ridisegnare la Pa anteponendo le assunzioni per i progetti a quelle necessarie per la gestione ordinaria di tutti gli altri servizi.
Il problema per noi resta quello di recuperare potere di acquisto e di contrattazione ma anche di assegnare alla Pa tutta organici adeguati allo svolgimento di servizi, quelli sanitari in primis, in questa ottica la scelta da intraprendere dovrebbe essere quella di porre fine ai tetti che limitano le assunzioni ma non avranno il coraggio di questa scelta preferendo invece contenere la spesa pubblica.
L'idea che la soluzione per la Pa sia quella di introdurre al suo interno i dettami del Mercato ci porterà a nuovi processi di esternalizzazione che nel caso della sanità si sono dimostrati fallaci e dispendiosi.
Ma questa idea sembra essere uno dei principi guida del Governo Meloni e dei vertici della Pa stessa..
Torniamo a ripetere concetti già dibattuti e analizzati, nella Pa arrivano uomini e donne già formati con anni di esperienza alle spalle mentre assai pochi, anche in rapporto ad altri paesi Ue, sono i giovani al di sotto dei 35 anni di età.
Non è solo un problema di reclutamento ma anche di stipendi veramente bassi che da decenni caratterizzano la Pa con carichi di lavoro che talvolta superano anche il settore privato
Ecco allora spiegati i reali problemi della Pa causati dalla dinamica salariale al ribasso, dalle poche assunzioni e troppe mobilità tra Enti e da un investimento inadeguato per assunzioni e formazione
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