Il vecchio che avanza..... Dove sta la differenza tra Bonaccini e la Schlein sulla guerra?
Sono in corso le votazioni per eleggere il segretario del Partito democratico ed è quasi scontato, magari i fatti ci smentiranno, la elezione del Governatore della Regione Emilia Romagna Bonaccini.
Nelle ultime settimane alcuni dei fuoriusciti dal Pd sono tornati, silenziosamente, all'ovile per sostenere la candidatura della Schlein asserendo la necessità di una svolta "a sinistra" del partito e lo hanno fatto pensando ad una linea politica attenta, si fa per dire, ai bisogni sociali e alle ragioni della "pace".
Una pia illusione, o a seconda dei punti di vista l'ennesima farsa, se guardiamo ai fatti reali, la Schlein ha votato in Parlamento a favore dell'invio di armi all'Ucraina al contrario di un paio di Parlamentari di Articolo 1 e di uno di Demos.
In politica estera , al di là delle solite dichiarazioni ondivaghe sul ritorno della politica e dei negoziati, la cosiddetta sinistra del Pd è appiattita sulle posizioni del centro sinistra europeo che ha scelto prima di sostenere la Bussola Europea e poi la partecipazione del vecchio continente allo sforzo bellico con l'aumento delle spese militari, fino al 2 per cento del Pil, da qui il sostegno all'invio di armi all'Ucraina.
Non una parola viene spesa dal Pd verso il potenziamento in corso delle basi militari Usa e Nato, il candidato a sindaco del Pd a Pisa è silente sulla nuova base che vorrebbero costruire sul territorio per il Tuscania.
I fatti sono questi e non altri, perfino esponenti moderati come la Boldrini scavalcano " a sinistra " la Schlein dichiarandosi contrari all'invio di armi salvo poi non agire conseguentemente limitandosi ad una sorta di dissenso etico e salottiero.
Non una parola viene spesa sulla precarizzazione del lavoro e il crollo dei salari e del potere di acquisto, del resto la Banca d'Italia invoca la lotta alla inflazione tenendo fermi gli stipendi e le autorità finanziarie sono il faro guida del Partito democratico.
Presentatasi come volto nuovo la Schlein è piuttosto l'ennesimo bluff di un ceto politico che persevera in scelte compiacenti con la Nato e i poteri economici e finanziari dominanti, parla non ai ceti popolari ma alle classi della ZTL, più che elemento nuovo la candidata alla segretaria del Pd rappresenta una sorta di continuità con le politiche fallimentari intraprese negli ultimi decenni.
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