Il bluff del nuovo Partito democratico

 Sono in tanti\e ad esultare per la vittoria di E. Schlein alle elezioni per la segreteria del Partito Democratico (80 mila in voti più di Bonaccini ma sconfitta in buona parte delle regioni del Sud), nella convinzione che si tratti di una vittoria di popolo per spostare l'asse politico verso sinistra. Intanto il Pd incassa una cifra considerevole, due euro a votante (1.098.623 i votanti)



Quanti si illudono che il Pd possa diventare un partito di sinistra, e di massa, social democratico con posizioni avanzate sui diritti civili e sociali non vogliono fare i conti con la storia, con l'involuzione della sinistra e la sua stessa cultura che ormai ripudia ogni visione di classe con  pratiche conseguenti

Intanto il numero dei votanti alle elezioni interne al Pd , iscritti e simpatizzanti, è in vistoso e progressivo calo, 500 mila meno del 2019, come del resto gli elettori che si recano alle urne. Sbagliano quanti credono a una inversione di tendenza  a meno di non confutare i numeri.

La Schlein si è formata negli Usa partecipando alla campagna elettorale  di Obama, proviene da una facoltosa e intellettuale famiglia universitaria, i suoi stessi riferimenti culturali (il continuo richiamo alla comunità) sono quelli di una liberal americana.

Non è casuale che la nuova segretaria venga da Bologna, vero laboratorio della americanizzazione della sinistra, dagli stessi ambienti che promossero la liquidazione del Pci e la nascita del Pds, in questi ambienti  da tempo esiste la consapevolezza di calare dall'alto (come avvenne per Romano Prodi) una candidatura da contrapporre alla Meloni (da qui la scelta di una donna, bisessuale e paladina dei gay pride....lo diciamo per chiarezza e lontani anni luce da ogni forma di maschilismo e da sostenitori, come siamo, dei diritti civili )

Ma come avvenne per i radicali, essere favorevoli all'aborto e al divorzio non determina la stessa attenzione verso i diritti sociali, anzi in ambito economico e sociale i radicali assunsero posizioni  tanto reazionarie e favorevoli alle privatizzazioni da assomigliare alla paladina neo liberista Margaret Thatcher.

E quando la Schein entro' in Giunta regionale Emilia Romagna chiese un impegno ecologista ma senza mai considerare il modello economico e sociale della Regione che si basa da sempre sui bassi salari delle cooperative, non ha mosso foglia davanti alle politiche regionali che riducono ai minimi termini il ruolo del pubblico nella pianificazione territoriale, silente sui prestiti del cosiddetto Mes sanitario invocato da Bonaccini, silente sulle grandi opere che attraverseranno i territori nei prossimi anni devastandoli. 

Stesso discorso vale per la guerra, la Schlein è favorevole all'invio delle armi all'Ucraina   e siamo certi che farà suo il programma della Bussola Europea. E sempre la ex vice presidente della Regione Emilia Romagna non ha avuto parole di critica alla privatizzazione della sanità che in questa parte d'Italia è iniziata da molti anni con la presenza di cooperative e interinali preferiti a personale sanitario regolarmente assunto. 

Se Bonaccini resta tra i fautori dell'autonomia differenziata, non è errato sostenere che la Schlein sia favorevole alle grandi opere e alla precarizzazione del lavoro salvo poi ergersi a paladina del salario minimo. E chiudiamo sulle grandi opere, non ci sembra che la nuova segretaria del Pd abbia mosso un dito contro il passante  di mezzo di Bologna, progetto fortemente  voluto da Autostrade per l’Italia, e sostenuto  da Regione, Città Metropolitana di Bologna con il potenziamento fino a 18 corsie di tangenziale e autostrada di Bologna. Non una parola è stata spesa su altre grandi opere fortemente richieste dalla Confindustria fino all' allargamento dell’aeroporto di Parma (Unione industriali) da trasformarsi in cargo. 

Come si possa coniugare l'anima ecologista con le grandi opere lo dovremmo chiedere alla diretta interessata, saranno sufficienti pochi mesi per dimostrare l'ennesimo grande bluff della sinistra americanista italiana.

Commenti