Parco, base militare del Tuscania....tutto ancora da definire?
Sulla stampa locale leggiamo che il borgo di Coltano sarà sempre più interno all'area del Parco. In attesa di documenti ufficiali da leggere e studiare, se cosi' fosse, potremmo asserire di essere stati smentiti quando sostenevamo che avrebbero tolto molti vincoli proprio per favorire la costruzione della base militare che ad oggi è ancora in un limbo, è intenzione del Governo costruirla ma i tavoli con gli amministratori locali sono da settimane fermi e le aree interessate non sono ancora state definite.
Il Piano integrato del Parco sembrerebbe scontentare molti ad esempio le imprese dell'allevamento e dell'agricoltura che storicamente hanno manifestato innumerevoli criticità verso i vincoli, alle loro attività, imposte dalla presenza del Parco e in tempi recenti si erano detti contrari alla nuova base militare.
Le aree interne sono quelle soggette a maggiori vincoli (dalle attività imprenditoriali alla caccia fino all'urbanistica) e in città sono molti a ritenere proprio la presenza del Parco un ostacolo alle attività economiche dentro la classica visione imprenditoriale che ritiene talvolta la salvaguardia della natura un ostacolo insormontabile.
Parliamo di un Piano la cui versione definitiva ancora non c'è ma attorno alle varie ipotesi si animano innumerevoli interessi e anche visioni opposte sul futuro di questa area.
E il problema non è solo la salvaguardia della flora e della fauna o della biodiversità ma il rapporto tra Parco e agricoltura\pastorizia e il definitivo Piano ci dirà anche come sarà possibile intervenire a Coltano e nelle aree limitrofe.
Oggi, più che mai, una domanda merita risposta: riusciremo ad avere un Piano integrato capace di ampliare le zone protette e di collocare il Parco dentro il contesto locale senza farsi tirare per la giacchetta da interessi particolari? E alla fine per mettere d'accordo taluni interessi non si creeranno soluzioni inadeguate?
Una domanda dirimente visto che non solo il futuro di Coltano dipende dal Parco ma anche alcune attività economiche e non ultima la individuazione delle aree dove scelleratamente vorrebbero costruire la base del Tuscania
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