Liberismo e sovranismo : il binomio possibile
Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presenti.
K Marx
Da tempo , su questo blog e altrove, stiamo cercando di comprendere lo stato delle cose presenti e per questo abbiamo provato ad affrontare innumerevoli problematiche tra le quali la riorganizzazione del lavoro, la guerra, le questioni energetiche ed ambientali e gli interessi economici che di celano dietro ad innumerevoli teorie politiche.
Ad esempio, e a proposito di sovranismo, siamo certi che dietro alle teorie dello stesso si celi un mix di anticomunismo, di razzismo con le teorie economiche liberiste a farla da padrone.
Sarebbe sufficiente guardare alla legislazione in materia di lavoro vigente in Ungheria per comprendere come le norme che vietano il diritto di sciopero si possano coniugare con quelle che limitano i diritti civili della minoranza LGBT giusto a ricordare come il cosiddetto stato di diritto occidentale lasci fuori, anzi calpesti, i diritti sociali.
Quanto sta accadendo in queste settimane dovrebbe indurci a qualche riflessione ad esempio a proposito di immigrazione e libera circolazione di merci e di capitale con tutte quelle regole in corso di definizione.
Gli stati nazionali, almeno su questo punto, continuano ad avere voce in capitolo mentre su altre materie di ordine economico devono seguire alla lettera i dettami Ue come nel caso della gestione dei fondi PNRR.
E' di questi giorni la lettera inviata dalla presidente della Commissione ai capi di stato e di governo dei paesi Ue in vista del prossimo consiglio Europeo.
Nelle difficoltà economiche acuite dalla guerra, mentre la Ue finanza l'invio delle armi e le spese militari dissanguando lo stato sociale, si sta facendo strada una svolta sovranista in materia di immigrazione sostenuta da chi , fino a pochi giorni fa , si ergeva a paladino dei diritti e come baluardo contro le destre.
In sostanza stanno discutendo di chiudere i confini per arrestare gli afflussi dei profughi dal Sud del mondo, denunciano la immigrazione clandestina ed irregolare per creare, nella patria del cosiddetto stato di diritto, una autentica discriminazione tra migranti di diversa provenienza geografica, anzi tra migranti europei \occidentali e non.
Avevamo ragione nel dire che le guerre alimentate nel mondo avrebbero spinto alla emigrazione verso i paesi europei ed oggi la Ue non intende favorire questi flussi che non servono alle loro industrie per creare un esercito industriale di riserva utile ad abbassare il già basso costo del lavoro. E cosi' i migranti provenienti da Afghanistan , dal Medio Oriente o dal Sahel troveranno la porta chiusa. E dovranno pertanto trovare un compromesso che alla fine alimenterà il sovranismo.
Mentre la Ue partecipa alla guerra in Ucraina è indispensabile attuare il programma della Bussola Europea e da qui il pattugliamento delle proprie frontiere comunitarie, anzi per citare i documenti ufficiali "rafforzare le infrastrutture per il controllo delle frontiere” a partire dall'area Sud del Mediterraneo favorendo la cosiddetta immigrazione sicura, ossia da alcuni paesi giudicati nevralgici per gli interessi economici comunitari.
La Ue sta ridefinendo le politiche in materia di immigrazione e lo fa anche cercando accordi con vari paesi dell'Asia e del Nord Europa, potremmo trovarci in una sorta di scambio tra interessi economici, delocalizzazioni da una parte e contenuti afflussi migratori dall'altra utilizzando i fondi di cooperazione e sviluppo a favore di alcuni paesi che accoglieranno magari le aziende europee accordando loro condizioni di miglior favore o per avere linee commerciali privilegiate.
Queste merci di scambio nulla hanno a che vedere con lo stato di diritto se non con il consueto apparato retorico dei flussi umanitari e degli ingressi per lavoro.
E a pagare i costi della crisi saranno ancora una volta le classi popolari e proletarie , indigene e migranti.
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