La strategia dell'accerchiamento e i cannoni per difendere l'egemonia del dollaro
La prima e indispensabile premessa è quella di riprendere un dibattito reale, e con documenti alla mano, sulla natura della guerra.
E per comprendere quanto oggi accade bisogna fare un passo indietro e non per miopia dogmatica ma per mera necessità.
La teoria dell'imperialismo parte dalla comprensione delle ragioni economiche che stanno dietro alla guerra, l'origine finanziaria delle politiche di aggressione per annettersi nuovi mercati e paesi. Oggi esiste una maggiore ricchezza strategica per ampliare i confini politico economici, se prima si ricorreva alla guerra ai nostri giorni si utilizzano anche e soprattutto altri strumenti, gli strumenti finanziari, monetari ed economici e solo alla fine può avvenire il ricorso alle armi.
Qual'è il ruolo delle multinazionali Usa? Per capire la guerra dovremmo partire dal controllo delle economie, dalle speculazioni finanziarie, dal neokeynesismo di guerra che alimenta alcune strategie globali.
Quanto accaduto ieri con la Russia, tra esercitazioni militari e annessione dei paesi Nato, domani potrebbe avvenire con la Cina. Sia Cina che Russia per anni hanno controllato l'estrazione di materie prime in tanti paesi del Globo, hanno favorito e aiutato le nazionalizzazioni nel continente latino americano, la strategia di Mosca e Pechino è stata quella di entrare nella stanza dei bottoni minando gli interessi e lo strapotere di Washington. E se la Bussola europea guarda all'Africa lo fa a ragion veduta perchè in quel continente la moneta diffusa e di riferimento sta diventando lo yuan e non il dollaro e il franco FCA.
Alcuni economisti hanno provato a rimettere al centro degli studi la libera circolazione delle merci che ha prodotto la centralizzazione dei capitali e la nascita degli oligopoli, il protezionismo del grande paese indebitato, gli Usa, tra dazi, protezionismi e la ricerca di nuovi corridoi energetici per poi attuare le politiche di accerchiamento della Russia con l'annessione di paesi alla Nato e il ricorso alle esercitazioni militari attorno ai confini.
Stessi scenari e odierni degli Usa e del Giappone che da tempo hanno attuato politiche di riarmo con il dislocamento ai nuove armi di ultima generazione nelle Filippine (dove da decenni ci sono grandissime basi militari Usa), in Corea e in Australia.
E con la scusa di salvarsi dalla offensiva militare cinese si militarizza come non mai interi paesi destinando loro ingenti quantitativi di armi e attraverso le solite esercitazioni a ridosso dei confini della Cina. E senza dimenticare che la egemonia del dollaro ha sempre più bisogno di cannoni, da qui il diffondersi della guerra, oggi in Europa e domani altrove
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Giappone: perchè la corsa al riarmo ci dovrebbe terrorizzare sulla pagina Fb di Ottolina Tv (20+) OttolinaTv | Pisa | Facebook
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