A chi giova cancellare il Reddito di cittadinanza? A chi regalerà soldi alle imprese ridimensionando poi lo stato sociale

 Nel passato non abbiamo lesinato critiche al reddito di cittadinanza o meglio all'utilizzo politico che ne veniva fatto, dicevamo che in ogni caso rappresentava uno dei pochi provvedimenti emanati negli ultimi 40 anni a favore delle classi meno abbienti e non a solo vantaggio delle imprese. Una ragione sufficiente per difendere il Rdc e non attaccarlo per ridimensionarne la portata fino alla cancellazione. 

All'attacco del Rdc troviamo esponenti del centro destra, e non solo, si parla di uno strumento inutile e assistenzialista ma se questa critica avesse fondamento proporrebbero dei lavori socialmente utili a 1000 euro al mese netti a tutela dei beni comuni, per aprire luoghi di cultura...

Dal 2019 ad oggi, contro il Rdc hanno scatenato una vergognosa campagna scandalistica sbattendo in prima pagina chi lo ha percepito senza averne diritto. Lo stesso trattamento per capirci non è stato riservato alle tante, troppe,  aziende che non pagavano i contributi ricorrendo al lavoro nero e evadendo il fisco in vari modi, le notizie hanno avuto ben poco risalto come se si volesse tutelare il buon nome della impresa italiana.

I veri furbetti sono i grandi evasori ma non per la informazione mainstream

Potrebbe essere utile guardare ai dati della Guardia di Finanza che ha scoperto un danno allo Stato di 15 miliardi di euro, meno dell'1per cento di quanto sia stato complessivamente erogato per il RdC.  

Se pensiamo poi alla povertà dilagante e ai contratti da fame ci rendiamo conto che la posta in gioco sia ben altra ricordando che meno del 45 per cento dei poveri assoluti percepisce il Rdc. e che questo strumento ha permesso comunque a 1 milioni di cittadini di uscire dalla condizione di miseria in cui si trovava

Ben venga allora una revisione ma non nella  direzione auspicata dal Governo, il rdc e una leva di lavori socialmente utili, con il diretto intervento dello Stato, sono necessari per combattere l'impoverimento progressivo della popolazione, servono contratti nazionali con adeguato potere di acquisto e una contrattazione di secondo livello totalmente differente dall'attuale, finalizzata non a deroghe peggiorative del ccnl ma per accordare incrementi salariali


CUB PISA

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