La cultura del merito e le progressioni orizzontali

Con la cultura del merito  è iniziato il disinvestimento nel lavoro pubblico e verso i servizi erogati alla cittadinanza, sembra paradossale ma è cosi'. La meritocrazia è servita per dividere la forza lavoro creando strumenti che hanno anche indebolito il potere contrattuale assoggettandoci a comportamenti omologati e non critici verso una organizzazione del lavoro che sta palesando inadeguatezze e limiti. Il sindacato da anni si è appiattito sulla cosiddetta performance e non riesce a individuarne le contraddizioni e gli effetti negativi. Con la performance non sono migliorati i servizi o le prestazioni, è invece cresciuto il potere discrezionale dei dirigenti che possono decidere a chi dare una votazione più alta e determinare salario accessorio e opportunità di carriera

a seguire il comunicato della Cub Comune di Pisa


 Progressioni orizzontali: c'è qualcosa che non va...


Poco prima della uscita della lista dei beneficiari delle Peo, scrivevamo che uno degli annosi problemi dell'ente locale è rappresentato dalle disparità di trattamento riservato ai dipendenti, all'interno della "performance", che si esplica attraverso un sistema discrezionale e soggettivo, quello del voto individuale, e dal quale scaturiscono significative differenziazioni tra una direzione e l'altra, proprio perché la valutazione viene espressa da ogni singolo dirigente di ciascuna direzione senza un criterio univoco, talvolta assolutamente astratto, per quanto il sindacato si sia sempre speso affinché ci fosse, come in altre pubbliche amministrazioni (ospedale e altre) un sistema più omogeneo e unitario: si verifica che  uffici e servizi siano penalizzati da votazioni troppo basse e presumibilmente non accederanno neppure nel 2022 alle Peo e uffici e servizi dove si registra il massimo dei votazione applicato alla totalità dei dipendenti 


Ma il fantomatico principio dell'equità e delle pari opportunità cosi' facendo dove va a finire?
Ci sono poi interi uffici penalizzati per motivi non direttamente legati alla performance nel suo significato vero,  ma a cause "altre", che riguardano episodi  legati a un caso singolo della Direzione, i cui effetti  implicano ripercussioni  sui colleghi e questo ci lascia ancora più perplessi.


Non basta accordare le Peo , il sindacato ha l'obbligo di denunciare pubblicamente le contraddizioni e i grandissimi limiti di un sistema che finisce con il dividere lavoratori e lavoratrici senza portare alcun beneficio per altro alla gestione degli uffici e dei servizi rischiando anche di peggiorare gli stessi.

Anche il cosiddetto principio selettivo previsto dal d.lgs 150 viene inficiato dalla discrezionalità del voto e ciò a nostro avviso costituisce un problema stando alle normative vigenti. Il nuovo ccnl , che andrà presumibilmente in vigore a fine anno, prevede qualche cambiamento di cui andremo a verificare la effettiva efficacia nel 2023.
Poi ci sono dipendenti che hanno ricevuto sanzioni al termine di provvedimenti disciplinari e una votazione più bassa che determina  minore produttività a dipendenti che si troveranno esclusi anche dalle Peo


Che cosa fare allora? La risposta non è certa. Certo è solo che il ciclo della performance si è dimostrato nel corso degli anni un meccanismo iniquo e fallimentare,  utile soltanto a dividere la forza lavoro,  penalizzandola economicamente e nella carriera in alcuni casi.

Ci sono dipendenti già apicali che per anni sono stati fermi e speravano quest'anno di conseguire finalmente le Peo sulla base delle nuove classificazioni introdotte dal CCNL del 2018-2021, ma sono rimasti a bocca asciutta.


Se poi si considera che è stata applicata oltretutto la sentenza della Corte dei Conti Toscana, che ha ridotto anche il numero dei beneficiari delle Peo, al termine del 2022 potrebbero restare fuori un certo numero di dipendenti.


Noi crediamo che la parte pubblica e il sindacato debbano iniziare a ragionare su questi fatti non per stabilire chi abbia ragione e chi torto ma per affrontare le problematiche reali e dare, insieme, risposte a legittime aspettative

Sindacato di Base Cub Comune di Pisa

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