I risultati elettorali in Grecia: una lettura critica

 Le elezioni in Grecia si chiudono con la vittoria, ma senza raggiungere il 45 % che darebbe vita alla maggioranza assoluta, dei conservatori e un clamoroso e vistoso arretramento di Syrza che in questi anni , dopo avere disatteso il Referendum contro la Troika e le misure di austerità della Ue,  ha mantenuto un profilo basso, di scarsa opposizione perdendo per strada attivisti e quadri militanti. 



Nea Dimokratia ottiene il 40,79% dei voti,  Syriza  il 20,07%, i socialisti del Pasok recuperano consensi rispetto al passato raggiungendo l'11,46% (quasi 3 punti mezzo in più), cresce il Partito comunista greco (Kke), che passa dal 5,3% al 7,21% (5,3% nel 2019) ed entra in Parlamento il partito di estrema destra Soluzione greca (Elliniki lisi) con il 4,45% L'ex Ministro Vakufakis non raggiunge il 3% e senza quorum non entra in Parlamento.

Assai difficile che il leader conservatore Mitsotakis voglia trovare accordi per raggiungere la Maggioranza quindi presumibilmente si andrà a al secondo turno di elezioni nel quale sarà applicato una sorta di  proporzionale rafforzato per il quale chi supera il 25% avrà un bonus di seggi con il quale raggiungere la maggioranza in Parlamento.

E quindi?

Il partito comunista aumenta vistosamente i suoi consensi, la sinistra europeista tanto osannata in Italia invece perde gran parte dei suoi voti (era data al 30% in calo rispetto al passato e supera di poco il 20%), la Grecia vira a destra  ma si rafforza il Partito comunista (e i giovani comunisti risultano i più votati alle elezioni universitarie) che in questi anni è stata la sola forza di opposizione nel paese.

Questo dato elettorale è risultato di radicamento sociale e di lotte sindacali, di aperta conflittualità nella società, di scioperi intrapresi dal sindacato di riferimento,  di opposizione alla guerra e alla militarizzazione dei territori, di rifiuto dell'ombrello della Nato, non si spiega in altro modo la crescita di voti.

L'economia Grecia, stando ai dati, sarebbe in netta ripresa ma questa ripresa è anche il risultato di licenziamenti, privatizzazioni, salari fermi e con perdita di acquisto che impoverisce settori crescenti della Popolazione tanto che il Governo Conservatore, anche dopo scioperi ripetuti, è stato costretto ad aumentare il salario minimo

La Grecia presenta il più elevato tasso di disoccupazione giovanile, ad oggi la ricetta dell'austerità ha prodotto miseria, privatizzazione e la sinistra europeista di Syrza con il suo moderatismo politico ha tirato la volata all'aumento di consensi della destra conservatrice. Come avviene in altri paesi una parte dei giovani e della forza lavoro si radicalizza e ottiene riconoscimenti sociali e voti mentre chi si mantiene su posizioni moderate viene sconfitto.

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