Pisa: una città che svolta a destra

 Una quindicina di voti in più e il sindaco uscente del centro destra avrebbe vinto la elezioni al Primo turno. Per un pugno di voti la destra è costretta al ballottaggio pur guadagnando consensi nei quartieri popolari e anche nelle zone del centro a discapito degli altri.



Chi oggi esulta per il ballottaggio forse dovrebbe guardare i dati elettorali delle ultime comunali ma soprattutto il voto espresso nei singoli quartieri, ne trarrebbe la fotografia  di una città che ha espresso tanti consensi al candidato della destra e ad alcuni ex assessori come Pesciatini e Latrofa.

Calano i consensi a Fdi , crolla ai minimi storici Forza Italia ma questo calo è largamente compensato dai successo della lista di appoggio a Conti (oltre il 15%) e in misura minore anche della lista Pesciatini, in sostanza dalla somma dei consensi di tutte le liste a sostegno del sindaco uscente si evince la svolta della città a destra.

Il Partito democratico tiene e conserva i suoi consensi, realtà come Riformisti per Pisa calano e anche il Patto civico perde la stragrande maggioranza dei consensi di 5 anni fa, diminuiscono i consensi della coalizione di Verdi  e Sinistra Italiana schierata a sostegno del candidato di centro sinistra Martinelli, la logica del voto utile ha bruciato consensi a quanti pensavano di riscuotere successo solo presentandosi come la parte di sinistra nel centro sinistra  . Evidente è il crollo del Mov 5 Stelle che oggi prende meno di un terzo dei consensi di 5 anni fa e sembra condannato alla scomparsa.

Se guardiamo al centro storico la destra conquista voti in aree tradizionalmente di centro sinistra ma se analizziamo i voti dei quartieri popolari la vittoria della destra quasi sempre, eccetto qualche eccezione in città, è schiacciante.

E la sinistra radicale che fa riferimento ad Auletta? Tiene ma rispetto a 5 anni fa e  ancor più rispetto a 10 anni or sono cala in percentuale, Unione Popolare va indietro  rispetto alle ultime politiche e in sostanza prende pochi voti in più di Rifondazione nel 2018 quando la stessa registrava la percentuale più bassa di consensi nella sua storia.

E i voti ad Auletta arrivano soprattutto dal centro storico mentre nei quartieri popolari raccoglie ben poco a conferma che esprimere posizioni coerenti e radicali a sostegno degli ultimi non significa riscuotere dagli stessi voti.

A pesare sul voto popolare sono state le politiche dei bonus, le disponibilità di alcuni assessori di centro destra (ad esempio una della Lega) che al contrario di quelli di centro sinistra nei quartieri popolari ci vanno.

E' forse impietosa questa descrizione del voto alle comunali?

Crediamo sia invece veritiera a conferma che proprio dove maggiori sono i disagi economici e sociali, i quartieri popolari, cresce il voto a destra.

E di innumerevoli questioni, per noi dirimenti, si è parlato ben poco: dall'ospedale alla Darsena europea, dai diritti sociali e dal lavoro alla militarizzazione della città, a tenere banco il rifacimento delle strade e le grandi opere di edilizia pubblica.

C'è molto su cui riflettere, tra meno di due settimane il Ballottaggio, intanto diminuiscono i votanti  soprattutto nei quartieri popolari e questo dato è un altro elemento di cui tenere conto


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