A proposito di redditometro....
lL redditometro e la Patrimoniale che non arriverà
E' ormai acclarato che non esista spazio alcuno per ripristinare le aliquote fiscali in termini progressivi e in base alla ricchezza posseduta.
I
redditi dichiarati per il Governo andranno confrontati con i consumi reali, una
idea di per sè non sbagliata ma insufficiente perché, e lo scrive anche il
portale liberal La Voce. info, la analisi comparativa dovrebbe riguardare il
rapporto tra redditi e patrimoni.
La
premessa ad ogni ragionamento resta quella del sistema di tassazione, avere
ridotto le aliquote fiscali nel tempo ha accresciuto le disuguaglianze sociali
ed economiche, oltre a ridurre i contributi per il welfare.
La
patrimoniale colpirebbe
il patrimonio di un contribuente, la tassazione deriverebbe dal calcolo dei
suoi beni immobili, dalla casa ai risparmi, indipendentemente da quanto
guadagna col suo lavoro.
Il
proprietario pagherebbe in proporzione al bene posseduto, ad esempio nel caso
di un immobile in base al valore catastale indipendentemente dal suo
reddito valutando lo stato di conservazione, la metratura….
Una
eventuale legge Patrimoniale viene avversata anche in virtù del fatto che aumenterebbe le tasse
sulle eredità che nel nostro paese sono tra le più basse in assoluto tra i
paesi a capitalismo avanzato, aumenterebbe la imposta su bollo sui conti
correnti o conti depositi e andrebbe a colpire i guadagni derivanti dai
prodotti finanziari, una tassazione di classe a beneficio dei ceti meno
abbienti e per questo assai invisa ai poteri economici e finanziari che da
sempre ne impediscono l’applicazione trovando ampio sostegno nell’Esecutivo di
turno
Il
Governo Meloni, al pari dei precedenti, segue la strada già intrapresa dai
governi tecnici e di centro sinistra anzi è probabile che voglia andare ben
oltre riducendo ulteriormente le tasse a beneficio delle classi sociali
abbienti secondo i canoni della politica di crescente ostilità verso le
tassazioni per le imprese e i grandi capitali.
Non
è poi detto che uno stile di vita particolarmente dispendioso sia sufficiente
per scovare un probabile evasore fiscale, è un indizio per degli accertamenti
da parte dell'Agenzia delle Entrate ma cosa diremmo davanti una famiglia
danarosa ma parsimoniosa?
Non
si tratta or dunque solo di scatenare una lotta contro la evasione fiscale ma
di far pagare le tasse in modo equo e progressivo in base alla ricchezza
posseduta.
La
deducibilità di innumerevoli spese sostenute poi rappresenta un'arma a doppio
taglio in presenza di un welfare del tutto insufficiente, tanto maggiori
saranno le spese deducibile quanto maggiore risulterà la capacità di spesa per
una famiglia. Se hai un reddito elevato probabilmente ti rivolgerai alla sanità
privata, o alla intra moenia, davanti a lunghe liste di attesa per una
operazione o qualche tac ed ecografia, al fine di ricevere prestazioni che il
servizio pubblico, depauperato di personale e strumenti, non potrà garantire in
tempi rapidi.
Prevedere
una equa tassazione in base al reddito percepito, decuplicare il numero degli
scaglioni attuali, sarebbe un ritorno al passato ma anche e soprattutto un
segnale di equità sociale, oltre a garantire effetti benefici sullo stato
sociale le cui risorse da tempo scarseggiano. Analogo discorso potremmo fare
per le tassazioni, ridotte, alle imprese che fanno mancare risorse al nostro
sistema previdenziale.
È
evidente che riducendo le aliquote fiscali e privatizzando i servizi siano
state operate scelte politiche indirizzate all'indebolimento del welfare
universale e al contempo sono cresciuti gli evasori oltre al giro, ormai
colossale, di interessi che ruota attorno alla sanità e previdenza integrativa,
alle assicurazioni private inaccessibili per i redditi medio bassi.
Resta
scontato che tanto maggiore sarà il reddito percepito quanto elevato risulterà
il risparmio, sulla formazione dei patrimoni finanziari e immobiliari
basterebbe ricordare che l'agenzia delle Entrate in teoria può rintracciare il
patrimonio di ogni singolo cittadino investito in Italia e all'estero ma al
contempo non sarà possibile rintracciare e i patrimoni immobiliari
finanziari destinati verso alcuni paesi che non aderiscono alle convenzioni
internazionali lasciando dormire sonni tranquilli ai paradisi fiscali dove le
grandi multinazionali hanno sede evitando di pagare le tasse nei paesi dove
accumulano enormi profitti
Indirizzarsi
all'analisi dello stile di vita e dei consumi non è sufficiente per una
fotografia esaustiva della evasione fiscale, al contempo i Governi succedutisi
hanno fatto a gara per presentarsi credibili al cospetto del grande capitale
riducendo le tasse e senza adottare una tassa ad hoc sui grandi capitali, gli
stessi Governi del resto misurano la loro credibilità internazionale in base ai
favori accordati alla grande finanza e per questo guardano con sospetto,
dall'alto della loro ignavia, ogni principio di equità fiscale e sociale
approfondimenti
global_tax_evasion_report_24.pdf
(taxobservatory.eu)
26017dd9-6f0d-725b-e21a-06ef8e77762e
(agenziaentrate.gov.it)
Nuovo redditometro: vita breve di un'arma
spuntata - Lavoce.info
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