Conflitti, escalation e rischio nucleare tra ordine unilaterale e riassetto multilaterale delle relazioni internazionali
Conflitti,
escalation e rischio nucleare tra ordine unilaterale e riassetto multilaterale
delle relazioni internazionali
Incontro con il ricercatore di storia militare Francesco Dall’Aglio nell'ambito del progetto
Contemporanea...mente
Nella
giornata del 12 aprile 2024, si è tenuto un incontro, all’istituto
Galilei-Pacinotti, in aula magna con il ricercatore di storia militare presso
l'Accademia delle Scienze bulgara, Francesco Dall’Aglio. In questo incontro
abbiamo parlato della fase geopolitica attuale caratterizzata dallo scontro
generato dal passaggio tra un dominio unilaterale occidentale con a capo gli
Stati Uniti, a una nuova fase di relazioni internazionali su base
multilaterale, con potere ripartito fra più potenze.
Il
professor Vento ha fatto una piccola introduzione di quello di cui avremo
parlato della nuova situazione geopolitica che si sta determinando negli ultimi
anni; in particolar modo, ci ha spiegato che si sono verificati un aumento
delle tensioni e dei conflitti internazionali, sfociati anche in guerra. In
particolare, in Europa e nell'area del Mediterraneo, attualmente ci sono 2 conflitti
militari aperti:
●
Il conflitto
tra Russia e Ucraina con il coinvolgimento della NATO,
●
L’intervento
militare israeliano contro la striscia di Gaza.
Per
capire come siamo riusciti ad arrivare alla situazione in cui ci ritroviamo
oggi, il dottor Dall’Aglio ha ripercorso tutto il processo storico, spiegandoci
che dalla fine della Seconda Guerra mondiale a tutti gli anni ‘80 il
"mondo", vale a dire le relazioni geopolitiche mondiali, era molto
semplice per noi europei, in quanto il nostro continente (carta 1), e successivamente
il resto del pianeta, risultava diviso in due blocchi contrapposti, in
sostanziale equilibrio:
●
Il blocco
occidentale o della NATO, guidato dagli Stati Uniti,
●
Il blocco
orientale o del patto di Varsavia, guidato dall’Unione Sovietica.
Il resto del mondo "non esisteva"
nel senso che non riusciva ad esprimere una potenza geopolitica tale da
contrapporsi ai due blocchi, per tanto dopo il fallimento dell'esperienza del
Gruppo dei paesi non allineati, le ex colonie divenute indipendenti nel
Dopoguerra sono state costrette a schierarsi con l'una o l'atra parte.
Nel
nostro caso, l’Europa, aveva un ruolo importante e influente nel determinare il
corso degli eventi globali insieme alle superpotenze a noi alleate (Stati Uniti
o Unione Sovietica). Successivamente tra l’89 e il ‘91 una delle due potenze
cessò di esistere: l’Unione Sovietica. A causa della sua vastità territoriale,
il crollo della superpotenza sovietica creò vari effetti fra cui il problema
del confini, fino a quel momento sostanzialmente formali, fra i 15 stati che la
componevano e delle minoranze etniche sparse per tutte le repubbliche ex
sovietiche che sfociarono
anche in alcuni conflitti, soprattutto nella area del Caucaso.
Con
la disgregazione nel 1991 del Patto di Varsavia e dell'Urss, si aprì una nuova
fase di relazioni internazionali basata sul dominio unilaterale dell'Occidente
a guida statunitense che comportò anche una trasformazione della Nato da
organizzazione politico-militare difensiva, come era stata per tutto il
Bipolarismo, in strumento di ampliamento della sfera geopolitica di Washington
verso l'Europa orientale.
Carta
1: la divisione dell'Europa nel 1973 con il dislocamento delle truppe nei vari
paesi foto Limes
Si
aprì un processo per cui quasi tutti gli stati del blocco orientale e alcuni ex
sovietici, dopo essere passati al sistema capitalistico, hanno aderito
all’organizzazione militare che contrastava l’Unione Sovietica, cioè la NATO.
Infatti l'Organizzazione del Patto Atlantico fra il 1999 e il 2019 si amplia da
16 membri, tutti "occidentali", a 30, con l'ingresso di 14 paesi
dell'Est (carta 2).
Carta 2: l'espansione ad est della Nato fino al 2020. successivamente hanno aderito anche la Finlandia (2023) e la Svezia (2024) facendo attestare il numero totale a 32 stati membri foto Limes
La
Leadership Russa, di conseguenza, a partire dal 2005 iniziò a sentirsi minacciata,
dichiarandolo pubblicamente come alla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza del
2007, ma nonostante ciò, il presidente Usa G. W. Bush al Vertice Nato di
Bucarest del 2008 offrì la possibilità di aderire alla Nato anche all'Ucraina e
alla Georgia, due stati ex sovietici, incastonati in parte nel territorio russo
e in grado di divenire una spina nel fianco per le difese russe, in caso di
creazione di basi militari con impianti missilistici
In
contemporanea, in quegli anni, iniziarono a sorgere nuove potenze globali e
regionali, tra cui la Cina, l'India e l’Iran e perciò il punto d’interesse e le
relazioni geopolitiche della Russia si è gradualmente spostato verso l'Asia,
portando anche alla formazione del Brics.
Il
rafforzamento e l'ampliamento del Brics sono ulteriori passi in avanti verso
una situazione multipolare che mira ad espandersi senza che la potenza degli
Stati Uniti lo impedisca.
È
però impossibile che qualsiasi potenza possa assumere più potere esclusivamente
da sola a causa del fatto che dopo gli anni ‘90 il sistema mondiale economico è
diventato molto interconnesso. Quindi, le potenze coesistono grazie al sistema
mondiale economico.
Il motivo per cui il conflitto in Ucraina da non
uno stato di tensione costante è diventato una guerra, è che alcuni settori
della leadership statunitense hanno spinto per far sì che l’Ucraina entrasse
nella NATO.
In
conclusione, l’Ucraina è una delle guerre che ai tempi della Guerra fredda, le
potenze avrebbero combattuto in
territori lontani dal proprio, come la guerra in Vietnam.
La
differenza di questa guerra è che si combatte al confine della Russia, pertanto
la posta in gioco del conflitto è molto più elevata, perché non vi è in ballo
solo l'ampliamento della sfera geopolitica dei contendenti, ma soprattutto la
sicurezza nazionale di una potenza globale.
Oggi ci troviamo quindi in una situazione molto diversa da quella degli anni della Guerra fredda in cui sono aumentate le tensioni, l'incertezza geopolitica e i conflitti, anche armati.
Alessandra
Lozada 2A AFM
Attività
svolta nell’ambito del progetto “Contemporanea…Mente”
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