I salari aumentano ? No il costo della vita cresce due volte tanto

Stando ai dati Istat la tanto decantata ripresa economica è avvolta da luce ed ombre.

I dati Istat sono importanti se letti con attenzione, allora si evince che il Pil nell'anno appena terminato è cresciuto del 6,5 per cento, il dato migliore dell'economia negli ultimi 40 anni.

Ma questi dati  dovrebbero tenere conto di innumerevoli fattori non ultimo l'allentamento dei parametri di Maastricht, il sostegno statale alla domanda, gli investimenti pubblici a favore delle famiglie e delle imprese. Questi dati sono del tutto provvisori e frutto della sospensione dei parametri imposti dalla Bce e arrivano dopo un anno in perdita, quasi il 9% del Pil, quando innumerevoli attività erano state chiuse per mesi con una fortissima contrazione delle ore lavorate (e nonostante cio' infortuni e morti sul lavoro non sono diminuiti)

Ma a pensarci bene la crisi del 2008 non è mai stata superata e al di là dell'entusiasmo di Draghi  non siamo ancora tornati ai livelli antecedenti alla crisi pandemica ossia al 2019.

Conta poco che le previsioni prevedessero aumenti del Pil più contenuti, i dati dicono chiaramente che il ritorno alla normalità e ai parametri di Maastricht, i tagli al welfare e alla sanità dei prossimi anni faranno ritornare il paese in una situazione di grande incertezza.

Altro aspetto importante da valutare è la crescita delle disuguaglianze, la dinamica dei prezzi in costante aumento come anche il rincaro delle tariffe per calmierare il quale il Governo sta decidendo alcune misure di contenimento.

I salari non crescono, il codice Ipca è stato costruito per tenerli bassi e salvaguardare gli equilibri interni all'Euro, l'enigma della ripresa della inflazione rappresenterà un problema rilevante

Per contenere la crescita dei prezzi degli energetici non saranno sufficienti le misure intraprese dal Governo, gli aumenti dei costi per le famiglie saranno generalizzate e la contenuta dinamica salariale non riuscirà a favorire la ripresa della domanda. 

Se aumenta il costo della vita i salari dovrebbero crescere di pari misura e non di meno, visto che cresceranno a livelli inferiori la perdita del potere di acquisto è scontata.

E' arrivato il momento di rimettere in discussione il codice Ipca in vigore dal 2009 e causa della continua erosione del potere di acquisto salariale. Infatti il codice Ipca non tiene conto del reale costo della vita e l'indicatore è stato costruito per impedire la crescita salariale 

I prossimi mesi saranno all'insegna della perdita del potere di acquisto e la situazione è destinata a peggiorare nel prossimo triennio grazie proprio al codice IPCA.

Alla luce di queste considerazioni l'andamento dei salari è assai contenuto mentre vistosa resta la perdita del potere di acquisto , se confrontiamo aumento del costo della vita e crescita dei salari questi ultimi arrancano decisamente crescente di un terzo rispetto all'aumento del costo della vita

Ne consegue la perdita del potere di acquisto, e di contrattazione, una vita sempre più precaria con la perdita di quasi 3 punti dei salari reali

Con la scusa del PNRR sono stati drenati enormi capitali a favore dei profitti a discapito dei salari, da qui la crescita delle disuguaglianze salariali e sociali 

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