Quale contratto per la sanità pubblica?

Quale contratto per la sanità? Quale sanità pubblica?

Gli eroi, o le eroine, sono diventati\e carne da macello, parliamo del personale del comparto sanità.

Pochi sanno che 1 operatore su 5, ma oltre il 70 per cento per gli infermieri, è alla prese con stress post traumaticocondizioni di lavoro insostenibili tra carichi di lavoro in costante aumento, doppi turni per fronteggiare le croniche carenze di organico, si risparmia perfino sulle pulizie e sulle igienizzazioni e sanificazioni.

Il personale della sanità pubblica ha pagato a caro prezzo la lotta alla pandemia, dipinti come eroi nel 2020 ma ben presto dimenticati, lusingati dalla retorica dei politici che non hanno mai voluto affrontare le vere problematiche legate al disinvestimento progressivo nella sanità pubblica.

Un contratto nazionale dovrebbe dare risposte immediate e risolutive al contrario di quanto accade, infatti i tetti di spesa che limitano le assunzioni in sanità sono ancora vigenti, le assunzioni non compensano i pensionamenti e i tagli agli organici degli ultimi anni, le misure a tutela della salute e sicurezza  risultano insoddisfacenti, si fa ricorso agli interinali invece di assumere personale a gestione diretta.

 

Non si baratta la nostra salute e sicurezza con irrisori aumenti calcolati per altro senza tenere conto del reale aumento del costo della vita, il welfare universale non potrà essere compensato dalla sanità integrativa e chi ne propone il potenziamento ha già dimenticato di salvaguardare quella pubblica.

 
Si parla di aumenti, a step, dello stipendio mensile di 174 Euro medi lordi che poi per la stragrande maggioranza del personale, e al netto, saranno meno della metà e, nel frattempo, si preparano a stravolgere i profili professionali.

Invece di investire fondi nella sanità pubblica si continuano a regalare soldi alle strutture private dentro le quali il personale è inquadrato con contratti sfavorevoli e poche tutele reali.

In 40 anni abbiamo perso un quarto dei posti letto negli ospedali, la penuria di personale formato (medici, infermieri e tecnici) è il risultato di anni di numeri chiusi per l'accesso alle facoltà sanitarie. Il modello sanitario dei primi anni settanta è uscito frammentato e stravolto da anni di politiche regionali che ci restituiscono modelli di sanità assai differenti tra di loro, alcuni dei quali ormai appiattiti sulla privatizzazione dei servizi.

Altro aspetto dirimente è quello dei codici di comportamento aziendali, numerosi Rls sono stati sospesi , denunciati e licenziati per avere diffuso informazioni sulla gestione pandemica contravvenendo all'insensato obbligo di riservatezza che non dovrebbe riguardare materie come la salute e la sicurezza di lavoratori\trici, cittadini e.

 

Che cosa vogliamo allora?

 
  • Un contratto che permetta di recuperare potere di acquisto e il potere contrattuale su materie oggi solo destinate alla informazione. Se il personale della sanità non viene messo in condizione di contrattare materie importanti come la gestione del lavoro continueremo a piangere infortuni, morti e stress.
  • assunzioni a tempo indeterminato in numero adeguato alle reali necessità
  • Riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore
  • La cancellazione dell'obbligo di fedeltà aziendale
  • Fine degli appalti nella spending review costruiti contenendo le spese e riducendo gli organici in servizi rilevanti come quelli delle pulizie
  • Reintegro dei sanitari sospesi per non avere ottemperato all'obbligo vaccinale
 

Cub Pisa

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