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Agenti cancerogeni: rivedere le normative

 I sindacati europei chiedono ai legislatori dell’UE di rivedere l’attuale sistema per la definizione dei valori limite di esposizione professionale (OEL) ai sensi della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni (CMD) . 

Hanno ragioni da vendere perchè gli ammalati di tumore contratto nel corso delle attività lavorative sono in costante aumento e il problema non si puo' affrontare con la limitazione dei costi 

Numerose malattie professionali attendono anni prima di essere considerate tali, le normative degli ultimi anni hanno talvolta costruito meccanismi iniqui che rendono difficile il riconoscimento di determinate patologie. 

Serve un approccio radicalmente diverso dal passato, individuare tutti gli agenti cancerogeni  stabilendone il rischio e in base alle valutazioni predisporre interventi e normative. Non ci sono solo settori dove il rischio di contrarre malattie è basso, esistono tumori e malattie delle quali si sa ancora poco e stabilire a priori delle regole senza avere dati oggettivi di riferimento farà risparmiare l'Inail ma non assicura reali tutele. 

Poi esistono differenze tra paese e paese ma alcune normative dovrebbero essere comunitarie prevedendo interventi risolutivi e uguali per tutti\e. E sempre nel caso delle aziende con situazioni di particolare pericolo dovremmo aggiornare la valutazione del rischio con tutte le misure preventive necessarie  ma resta la necessità di abbassare la soglia di rischio riconosciuta perchè non si baratti la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro con la sostenibilità finanziaria

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